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RENAULT 3.5
GARE A LE CASTELLET
Massimo Costa
Foto: DPPI
Non era per nulla facile, per Carlos Sainz,
ritrovare la serenità dopo tutto quello che
gli stava capitando. Se Helmut Marko vole-
va una prova di carattere, quelle che tanto
piacciono a lui e che a fine 2013 è costato
il posto alla Toro Rosso ad Antonio Felix
Da Costa, il ragazzo di Madrid gliela ha ser-
vito su un piatto d’argento. Ben sapendo
che a poco servirà perché la STR10 2015
sarà per Max Verstappen e non per lui. Che
rischia di diventare il primo campione
World Series Renault 3.5 targato Red Bull
nonché il più giovane campione della sto-
ria della categoria. Tutto inutile. Sainz si
schermisce, dice sempre che deve pensare
a lavorare ancora di più, con tanta umiltà.
Ma dentro di sé si chiederà: ma cosa devo
fare di più per meritarmi un posto in F.1?
Già…
LA REAZIONE
DEI CAMPIONI
Sainz è arrivato a Le Castellet con tanta
ansia, anche se non la lasciava trasparire.
RobertoMerhi si era avvicinato tantissimo,
arrivando ad appena 16 punti di distanza.
Carlos jr a Budapest non aveva particolar-
mente impressionato, quarto e sesto, cui si
aggiungeva il ritiro in gara 2 nel preceden-
te appuntamento del Nurburgring. Tutto
pareva procedere in salita, insomma. E
anche le prime due sessioni libere a Le
Castellet non lasciavano presagire granché
con quell’ottavo posto nel primo turno e
addirittura il dodicesimo nel secondo. Ma
i campioni sanno sempre reagire. Sainz e il
team Dams non scherzano e quando è sta-
to il momento di fare sul serio, tutto è fila-
to liscio come l’olio. Pole nella prima qua-
lifica, vittoria tranquilla in gara 1; secondo
tempo in qualifica 2 e altro successo in gara
2. Sette i trionfi su quindii gare per Sainz e
sette anche le pole. Non male davvero.
LA RESA
DI MERHI
Sotto i colpi di Sainz, questa volta Merhi si
è dovuto arrendere alzando bandiera bian-
ca. Non ha piovuto a Le Castellet, e sappia-
Matthieu Vaxiviere
mo come il pilota della Zeta Corse con
l’asfalto bagnato riesca a fare la differenza.
Serviva dunque una vettura perfetta. Come
Sainz, anche Merhi nelle libere ha sofferto,
undicesimo e ottavo, la macchina non scor-
reva via come avrebbe voluto. In qualifica
1 ha concluso quarto a 4 decimi da Sainz,
ma in gara non ha mai avuto il passo del
connazionale. E’ anche partito male, non
per colpe sue, e al traguardo è transitato
quinto. Capendo che tutto si sarebbe com-
plicato. Il giorno seguente, quinto in quali-
fica 2, sempre a 4 decimi dal poleman, que-
sta volta Pierre Gasly. Poi, in gara 2 una sof-
ferta quarta posizione e un prolungato
duello con Jazeman Jaafar. La favola Mer-
hi si è però come fermata.
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