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Se così fosse, chi pugnalò Lauda alle
spalle? Secondo Forghieri, i piloti ingle-
si avrebbero giocato con Niki, sostenen-
do fino all’ultimo che non sarebbero par-
titi, per poi fare il contrario. L’ex diretto-
re tecnico sostiene pure che alcuni team
d’oltre Manica avrebbero fatto delle
segnalazioni ad Hunt in modo da garan-
tirgli il 3° posto, il riferimento a Jones è
evidente. Ma Forghieri aggiunge anche
che certi atteggiamenti ostili da parte di
alcuni rivali, fossero la conseguenza del
modo di agire di Lauda, che in quegli
anni non si era certo attirato molte sim-
patie. Ad esempio, Ronnie Peterson non
aveva gradito l’opposizione del ferrarista
al suo arrivo a Maranello, per sostituirlo
dopo l’incidente in Germania. Lo stesso
Regazzoni, non era più in buoni rappor-
ti con l’austriaco, soprattutto dopo il tito-
lo perso nel ’74. Nel suo libro “E’ questio-
ne di cuore”, lo svizzero sarà alquanto
polemico con Niki: «Paura… se si ha pau-
ra, si va piano e non ci si ritira!» . E non
sarà tenero nemmeno con la squadra,
sulla questione del cambio gomme:
«Lauda e Forghieri erano partiti per l’ae-
roporto di Tokio. Quello che stava succe-
dendo in pista, evidentemente, non li
interessava». Parole di fuoco, probabil-
mente giustificate dal benservito riserva-
togli da Ferrari a fine stagione, dopo
averlo accusato di correre per “casa
Regazzoni.”
LA RABBIA
DEL DRAKE
Il Drake però non risparmierà nemme-
no Lauda. Se in pubblico coprirà il pilo-
ta, tra le mura domestiche non perdone-
rà mai quel ritiro motivato dalla paura.
Una decisione criticata anche da molti
giornali, pronti a dare del coniglio e del
pilota finito al ferrarista. Una volta di
fronte a Maranello, il grande Vecchio
offrirà a Lauda il posto da direttore
sportivo. Niki intuirà così che il Drake
ha più fiducia in lui: «…aveva scelto di
tenermi in frigorifero come pilota e nel
contempo di non cedermi ad altri». Lau-
da però è forte di un contratto che lo
lega a Maranello fino al 1977 e Ferrari
deve abbozzare; ma in vista della stagio-
ne successiva promuove Carlos Reute-
mann al ruolo di prima guida. Sarà la
causa che porterà l’austriaco a lasciare
la rossa per la Brabham. Prima però
conquisterà il secondo mondiale col
Cavallino prendendosi una giusta rivin-
cita. James Hunt invece, dopo aver toc-
cato l’apice della carriera, imboccherà
un triste viale del tramonto. Lascerà le
corse nel ’79 senza grandi acuti ed il 15
giugno del 1993 verrà stroncato da un
infarto a soli 45 anni, complice una vita
spericolata, fatta anche di eccessi di
alcol e fumo.
Jones artiglia il terzo posto e la sua pri-
ma corona iridata, per un solo punto.
Lauda verrà a conoscenza del risultato
mentre attende di salire sull’aereo.
CHI HA
PUGNALATO NIKI?
Una sconfitta pesante, destinata a gene-
rare non poche polemiche, anche a fron-
te di alcune incognite che non hanno
ancora trovato risposta. C’era davvero un
accordo tra i piloti, in virtù del quale la
gara sarebbe durata solo poche tornate?
James Hunt
Il via della gara del Fuji sotto la pioggia