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IL GIALLO
IL BUIO
DELLE 15
Alle 13.15 locali, ha luogo l’ennesimo
briefing. Nella torre della direzione gara,
arrivano anche i teammanagers, tra que-
sti c’è Max Mosley che annuncia la pre-
senza delle sue March al via. Un’ulterio-
re crepa nel fronte del no. Lauda per con-
tro, conferma che si ritirerà dopo un giro
di pista. Spunta anche l’opzione di dispu-
tare il Gran Premio, senza ritenerlo vali-
do ai fini della classifica, ma viene subi-
to bocciata. Malgrado continui la pioggia
battente, intorno alla 14.30, un uomo
dell’organizzazione fa capolino tra i
rivoltosi, avvisando che, complice il mal-
tempo, si sta facendo buio e che se la cor-
sa non parte subito, non si potranno
disputare gli ultimi giri per mancanza di
visibilità. Un danno non solo per il pub-
blico presente, ma pure le riprese televi-
sive. Parole “magiche”, che sbloccano di
colpo la situazione; Brambilla si alza e
prende la via della pista, seguito da altri
colleghi. E’ il prologo al via. Un epilogo
inaspettato, che su Niki ha un effetto psi-
cologico negativo. Forghieri cerca di rin-
cuorarlo invitandolo a non mollare. Una
volta in pista, le vetture si muovono len-
tamente per il giro di ricognizione, avvol-
te da nuvoloni d’acqua, su un tracciato
inguidabile, nonostante il tentativo di
scavare dei canaletti per far scolare l’ac-
qua dall’asfalto. Alle 15.09 scatta la cor-
sa. Andretti fa pattinare le gomme e vie-
ne sorpreso da Hunt che prende il
comando seguito da Watson. Lauda inve-
ce viene risucchiato dal gruppo e proce-
de in 10a posizione. Il campione confes-
serà tempo dopo, di essersi trovato in
preda al panico a, rivede i fantasmi del
Ring: «…avevo la sensazione che da un
secondo all’altro chiunque potesse tam-
ponarmi». Nel corso del 2° passaggio, la
Ferrari numero uno imbocca la pit-lane,
fino a fermarsi davanti al proprio box.
Attorno alla Rossa accorrono tecnici e
meccanici, il pilota fa strani gesti e invi-
ta Forghieri ad avvicinarsi. Sopraggiun-
ge anche Audetto, mentre vengono allon-
tanati i curiosi. Lauda dice qualcosa, si
slaccia le cinture ed esce dall’abitacolo.
E’ la resa. Ad un giornalista che gli chie-
de cosa sia successo, il ferrarista rispon-
de: «Niente, non me la sentivo di conti-
nuare, non ci vedevo», E’ la stessa rispo-
sta data a Forghieri, che gli offre di tro-
vare un motivo tecnico, magari un gua-
sto elettrico, per giustificare il ritiro. Un
atteggiamento decisamente coerente e
coraggioso: non a caso un quotidiano
titolerà: «Il coraggio di avere paura».
HUNT
IL FORSENNATO
All’8° passaggio si arrende Pace e due
giri dopo Fittipaldi, entrambi reputano
impossibile continuare. Che sia il prelu-
dio al forfait generale precedentemente
annunciato? Intanto il GP continua con
Hunt capofila davanti ad uno scatenato
Brambilla, più indietro nel gruppone c’è
Regazzoni, che potrebbe ancora dare una
mano a Niki. Intorno al 24° giro, ecco un
nuovo colpo di scena. La pioggia inizia a
diminuire fino a cessare e la pista va via
via asciugandosi. Da qui in poi la gara
cambierà, perché non ci sarà più alcun
motivo per ritirarsi. Un altro colpo bas-
so per Lauda, che se fosse riuscito a resi-
stere qualche passaggio in più, potrebbe
ancora difendere il titolo. Invece l’au-
striaco ha già lasciato il circuito insieme
alla moglie Marlene. Il mondiale pare
quindi deciso, ma al 62° giro Hunt inizia
ad accusare problemi ai pneumatici, vie-
ne raggiunto e superato dagli inseguito-
ri. Deve così riparare ai box, quando
mancano 3 giri fine. In testa passa
Andretti, seguito guarda da caso da
Regazzoni, poi Jones e Depailler. Basta
che il ticinese preceda il britannico e Niki
resterà campione. Un capovolgimento di
fronte che Lauda, apprende via radio
mentre sta arrivando all’aeroporto di
Tokio. Le ultime tornate però sono desti-
nate a cambiare nuovamente il corso
degli eventi. Regazzoni ha le gomme
degradate e fatica a reggere gli assalti dei
rivali. Attende vanamente istruzioni dal
suo box, che avrebbe dovuto calcolare il
momento più propizio per montare le
gomme da asciutto. Clay decide allora di
rientrare spontaneamente e quando
riparte è quinto. Hunt, con le gomme
nuove da vita ad una rimonta forsennata
e dopo aver passato un arrendevole