MARA
pone, al fianco della prima guida francese
che ancora versa in drammatiche condizio-
ni. Fisicamente, gli altri uomini della squa-
dra erano in pista, ma l’animo non era cer-
to quello di chi potesse essere in grado di
portare avanti un regolare lavoro nel wee-
kend di gara. Nei box sin da mercoledì si
è lavorato per assemblare un nuovo tela-
io, che ha mantenuto il numero 17 ed il
nome di Jules. La notte tra mercoledì e
giovedì ci sono state profonde discussioni
interne al team, con chi guidato dall’emo-
tività si è rifiutato di lavorare ad una vet-
tura che avrebbe dovuto essere guidata da
Alexander Rossi, con il sedile di Jules
ancora “caldo”. Le tragiche condizioni di
Bianchi hanno poi portato tutti a lasciare
ferma ai box la MR03 del francese. La
Marussia sembra non sarà al via delle ulti-
me tre gare del Mondiale 2014, ed è pro-
prio l’assenza ad Austin ad avere avuto un
peso determinante nella decisione di non
far scendere in pista Rossi. Alexander è
infatti apparso tra gli iscritti il giovedì, e la
cordata di investitori americani pretende-
vano a garanzia del finanziamento la cer-
tezza che la vettura fosse non solo dispo-
nibile, ma anche operativa, ad Austin.
L’assenza di una seconda monoposto è
stata evidenziata, questa volta dal punto di
vista prestazionale, da Max Chilton. Con
un problema al semiasse nelle prove libe-
re 3, l’inglese non ha potuto girare con le
gomme morbide, arrivando in qualifica
senza reali riferimenti, andandosi a pren-
dere una meritata ultima fila, evitata poi
solo grazie alla penalità di Pastor Maldo-
nado. La gara di Chilton è durata poco,
anche se la strategia sembrava essere stu-
diata bene. Si doveva pittare infatti al pri-
mo passaggio, nonostante gli ingegneri
abbiano poi deciso di lasciare l’inglese
girare sino alla quarta tornata. Il ritiro è
arrivato al nono giro ai box, per un proble-
ma alla posteriore destra.
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