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SPECIALE
IL CUORE NELLE CORSE
partire la sonda …
Ovviamente prima del lancio si sono con-
dotte prove molto impegnative di “qualifi-
cazione”: vibrazioni violente per simulare la
fase di lancio, prove in camera ipobarica e
criogenica e altre più dettagliate con varie
iterazioni perché non tutto funzionò al pri-
mo tentativo. Comunque, tralasciamo i pre-
liminari.. immaginiamo di essereRosetta in
un punto imprecisato del sistema solare in
movimento alla velocità di 60000 km/h…
Siamo partiti nel 2004 dalla base ESA nel-
la Guyana ( a nord del Brasile, vicino
all’equatore ) con un normale razzo Ariane,
che ci ha spinti fuori orbita dopo aver sgan-
ciato tutti i vari stadi di propulsione. Siamo
adesso fuori dall’atmosfera terrestre e ci
stiamo allontanando... Dobbiamo raggiun-
gere un oggetto in movimento e lontano
oltre 400 milioni di chilometri, una distan-
za difficile da visualizzare, consideriamo
allora 10000 volte il diametro della Terra o
3 volte la distanza tra la Terra e il Sole. Cosa
facciamo? Puntiamo diritto al bersaglio
mobile? No! Abbiamo solo 24 piccoli razzi
a idrazina che possono spingere la nostra
massa di 400 kg con delle forze massime di
circa 1 kg e alcune piccole batterie che ci ser-
viranno per svolgere gli esperimenti se arri-
veremo a destinazione. Non abbiamo nien-
te altro.
Allora sfruttiamo la bellezza sostanziale del
Creato, cioè la massa propria dei pianeti: l
“effetto fionda”: accettiamo di prendere il
viaggio un po’ alla lontana, circa 1.2 miliar-
di di xhilometri per raggiungere un obietti-
vo lontano solo 400 milioni di chilometri (
tanto la dimensione tempo è abbastanza
relativa, dobbiamo solo arrivare!). Puntia-
mo suMarte che è il pianeta più vicino, per-
correndo una traiettoria iperbolica che
sfrutti il suo campo gravitazionale per acce-
lerare cambiando direzione; dopo il passag-
gio intorno a Marte torniamo verso la Ter-
ra e sfruttiamo di nuovo l’effetto fionda,
sempre aumentando la velocità.. un nuovo
passaggio intorno a Marte che nel frattem-
po si è spostato di qualche milione di chilo-
metri… a quel punto da Terra ci spengono
e dormiamo per dieci anni come la Bella
Addormentata, alla deriva negli abissi pro-
fondi del sistema solare.
Un anno fa nel 2013 il risveglio program-
mato da un piccolo “orologio”.. scopriamo
che il nostro “punto-nave” è sbagliato di
qualche centinaio di migliaia chilometri,
un’inezia! Solo 5 volte il diametro della ter-
ra. (forse il piccolo errore di rotta è dovuto
sia ad una differenza di pochi grammi, su
un totale di 400 kg, dell’idrazina non con-
sumata per le piccole correzioni in uscita