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se la cava
Dario Sala
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Marcello Lotti lo aveva detto. “Dovremo arri-
vare a Singapore e mostrare alla F.1 una TCR
diversa da quella della Malesia e della Cina.
Evoluta, con più marchi presenti e maggiore so-
lidità. Far vedere che stiamo crescendo e che
siamo credibili”. La sfida sembra essere stata
vinta. E’ vero che lo schieramento è stato rim-
polpato dai piloti della serie asiatica, ma è al-
trettanto vero che la TCR ha potuto contare su
Seat, Volkswagen, Honda, Ford, Opel e Subaru.
Sei marchi in un campionato. Cosa che in pochi
hanno. Un risultato che ha richiesto moltissimo
lavoro da parte degli organizzatori. Un lavoro
non ancora finito in quanto le difficoltà e gli spi-
goli da smussare in vista del prossimo anno
sono ancora tanti. In ogni caso, nella sauna di
Singapore, la categoria ha avuto una grande vi-
sibilità che ha ricambiato con una prima gara in
notturna che oltre ad essere suggestiva si è ri-
velata gradevole. La seconda invece, è stata de-
cisamente spettacolare. Tanti duelli che non
sono mai trascesi nell’antisportività. Le gare in-
somma che piace vedere.
Lo svizzero non ha vinto, ma
occupa il primo posto in
classifica grazie a due
secondi posti dando ragione
a chi lo ha voluto portare in
Asia nonostante i problemi
di budget che invece hanno
fermato Belicchi. Successi
per Gleason e Gené