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LA CURIOSITÀ
Motorsport agli antipodi
Dixon campione Indycar
il punto di riferimento
Tra i piloti in attività, Scott Dixon rappresenta sicuramente il
punto di riferimento per i suoi connazionali. Australiano di na-
scita e statunitense d'adozione, ma in tutto e per tutto kiwi, a
soli trentacinque anni può vantare un curriculum di tutto ri-
spetto. Ad inizio 2015 ha conquistato il successo alla 24 Ore di
Daytona, il suo secondo dopo quello del 2006, e poche setti-
mane fa, dopo un finale thrilling che lo ha visto terminare a pari
punti con Juan Pablo Montoya, ha messo le mani sul suo quarto
titolo nella Indycar. Una carriera, la sua nelle formule ameri-
cane, che lo ha visto brillare sin da giovanissimo, quando nel
2000 a soli venti anni ha centrato il titolo nella Indy Lights e un
anno dopo cogliere la sua prima vittoria alla terza apparizione
in CART a Nazareth. Successi ai quali hanno fatto seguito i ti-
toli in Indycar nel 2003, 2008 (anno in cui si è imposto anche alla
Indy 500) e 2013. Questi trionfi, oltre ad un ruolo onorario nella
Federazione Automobilistica neozelandese, gli sono valsi anche
il titolo di Order of Merit del Commonwealth britannico.
La crescita di
Evans e Stanaway
Nel variopinto panorama delle formule addestrative, tra i neo-
zelandesi al top della piramide troviamo Mitch Evans e Richie
Stanaway. Entrambi provenienti dalla GP3, con il primo che ha
centrato il titolo nel 2012, dopo una lunga gavetta in monopo-
sto si stanno distinguendo in GP2. Nonostante stiano vivendo
un 2015 di alti e bassi nella formula cadetta, sono riusciti a por-
tare a casa un successo a testa. Stanaway ha vinto gara 2 a
Montecarlo, Evans ha fatto sua la Sprint Race a Monza dopo
aver rimontato dall'ultima fila al terzo gradino del podio il
giorno prima. Adesso li attende un finale di stagione in cre-
scendo. Tutti e due, però, si stanno distinguendo anche nel-
l'Endurance. Stanaway è pilota ufficiale Aston Martin e in
questo 2015 ha già colto tre pole, l'ultima delle quali nel re-
cente appuntamento di Austin, e un successo di classe a Spa
nel FIA WEC. Nella stessa gara belga, Evans si è imposto in
LMP2 con la Gibson-Nissan del team Jota, cogliendo successi-
vamente la piazza d'onore alla 24 Ore di Le Mans nella sua
unica altra apparizione nel Mondiale.
Hartley e Bamber
al top nell'Endurance
E proprio dal panorama Endurance che stanno arrivando le
maggiori soddisfazioni per i colori neozelandesi. Brendon Har-
tley, proveniente da una famiglia da corsa insieme al padre
Ryan e al fratello Nelson, dopo le due pole ad inizio stagione
a Silverstone e Spa ha trovato la via del successo al Nurbur-
gring e più di recente ad Austin. Insieme a Webber e Bernhard
occupa il secondo posto in campionato ad una manciata di
punti dai leader Lotterer-Fassler-Treluyer. Il 2015, però, resterà
negli annali del motorsport neozelandese per il trionfo di Earl
Bamber alla 24 Ore di Le Mans. Una storia incredibile quella
del talentuoso ventiquattrenne di Whanganui, cresciuto nella
isolata fattoria di famiglia nella regione di Manawatu ed
emerso tra mille difficoltà nelle formule propedeutiche. Nono-
stante abbia sempre lottato con budget risicati che raramente
gli hanno permesso di pianificare al meglio i propri impegni
agonistici, sin da giovanissimo ha iniziato a collezionare suc-
cessi in Asia tra Formula BMW e Formula Renault V6. Succes-
sivamente si è fatto notare con le potenti vetture dell'A1GP e
Richie
Stanaway
Brendon Hartley
Mitch Evans