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21 Ago [11:53]

Anteprima - Coppa Valtellina
Razzini si guarda le spalle

Terzo nella classifica provvisoria dell'IRCup Pirelli, il rallista parmense è uno dei quattro che può ancora vincere la fortunata serie, ma non si concede molte possibilità di riuscirci. E informa che solo  con una grandissima prestazione sull'asfalto della Coppa Valtellina riuscirà a non cedere la posizione che Pierre Campana gli insidia.
Tre quarti posti, tre... medaglie di legno che di legno però non sono, che brillano come quelle di materiali assai più preziosi. Sempre al traguardo e ogni volta un po' più vicino al primo. Terzo dietro ad Alessandro Re e Luca Rossetti, Marcello Razzini è ancora in corsa per mettere le mani sul super-premio destinato al vincitore assoluto dell'International Rally Cup Pirelli e lo sa molto bene. Ma a sentirselo ricordare ribatte pronto che la classifica della serie, alla vigilia della Coppa Valtellina, va presa con le molle: “E' soprattutto un'illusione frutto della scaletta dei punteggi e del gioco degli scarti”, osserva. Poi, con la stessa calma, aggiunge: “In realtà ha più probabilità Pierre Campana di scavalcarmi di quante ne abbia io di superare uno dei due che mi precedono”.

L'analisi del trentaquattrenne parmense è lucida: a differenza del corso che, come Rossetti, potrà sommare tutti i punti che rastrellerà nel primo fine settimana settembrino sull'asfalto valtellinese, lui potrà solo migliorare i trentun punti raccolti al Lirenas. E l'impresa non si annuncia tanto facile. Il pilota-rivelazione della stagione ne è consapevole e non gira intorno al problema: “A guardare i tabulati, tracciare la classifica finale dell'Ircup pare piuttosto facile: Rossetti primo davanti ad Alessandro Re, a Campana e a me. Ma nelle corse, per fortuna, non c'è mai nulla di scontato e il finale del Rally Casentino è lì a confermarlo: prima dell'ultima prova speciale, Rossetti pareva inattaccabile e invece ha commesso un errore e lo ha pagato con un inatteso ritiro che ha contribuito a tenere aperta la partita. Vada come vada, sono già molto soddisfatto di quanto ho ottenuto fin qui con la Peugeot 208, pur se darò come sempre il massimo per migliorare ancora, per stare il più vicino possibile ai miei avversari diretti e - perché no? - per provare a stare loro davanti con una certa frequenza”.

Debuttante nel duemila e quattordici con una Twingo R2, da allora ha collezionato poco più di trenta gettoni di presenza in gare varie con la super-compatta della Renault, ma anche con la Peugeot 208 in versione R2 e quindi con la ben più impegnativa R5, la sua prima quattro ruote motrici: “Non avevo esperienza specifica e dovevo imparare a mettere a punto un'auto. Non è stato facile, ma io e la squadra siamo cresciuti insieme e adesso posso dire di avere una vettura 'cucita' su misura per me.