Michele Montesano
Al termine degli 8549 km, di cui 4706 cronometrati, Nasser Al-Attiyah ha apposto per la quinta volta la sua firma nell’albo d’oro della Dakar. Oltre ai successi conquistati in territorio sudamericano nel 2011, 2015 e 2019, il qatariota si è confermato nuovamente in Arabia Saudita ottenendo la seconda vittoria consecutiva dopo quella targata 2022. L’affermazione nella 45ª edizione della Dakar è inoltre la quarta ottenuta assieme al navigatore Matthieu Baumel e la terza al volante di una Toyota. Al-Attiyah è dunque entrato nella storia, dinnanzi a lui ora c’è solamente Stéphane Peterhansel che può contare ben 8 trionfi (più altri 6 con le moto) nel rally raid più famoso del mondo.
Fin dalle prime battute Al-Attiyah ha sempre dato l’impressione di avere tutto sotto controllo. Assecondato dalle note di Baumel (nella foto sotto) e dal robusto e affidabile Toyota Hilux, il qatariota ha attaccato nelle prime fasi, conquistando 3 tappe, per poi amministrare dopo il ritiro delle Audi e i problemi patiti da Sebastien Loeb. Ma il fresco vincitore della Dakar non si è risparmiato anche al di fuori del campo di gara. Quando, a seguito dell’incremento di potenza delle Audi di 8 kW (11 CV) a partire dalla 5ª tappa, si è schierato apertamente contro FIA e ASO. Ancora una volta l’esperienza si è rivelata determinante in una gara lunga e sfiancante come può essere solo la Dakar.
Il secondo posto finale di Loeb e Fabian Lurquin (nella foto sotto) sa di occasione mancata e tanti rimpianti. Sebbene il 9 volte iridato WRC sia stato il pilota che quest’anno ha vinto più tappe, ben 7 di cui 6 consecutive, la Dakar continua a essere stregata per lui. La sua gara è iniziata in salita già nella 2ª tappa, la Sea Camp-Alula, quando ha subito 3 forature. Nonostante il disperato recupero, la sfortuna si è abbattuta nuovamente contro l’equipaggio del Bahrain Raid Xtreme nella 5ª prova. In piena lotta per la vittoria di giornata, Loeb si è capottato a pochi chilometri dal traguardo perdendo ulteriori minuti.
L’incredibile seconda settimana, costellata da 6 vittorie di tappa, ha mostrato il vero potenziale dell’equipaggio francese e, soprattutto, del Prodrive Hunter che ha conquistato 9 delle 14 prove della Dakar 2023. A conferma di ciò il decimo posto assoluto e le vittorie di Guerlain Chicherit e Alex Winocq, inclusa quella dell’ultima tappa Al-Hofuf-Dammam, e l’ottima prestazione del privato Vaidotas Zala. Unica nota stonata per il Bahrain Raid Xtreme il ritiro di Orlando Terranova a causa dell’infortunio alla schiena.
Grazie alla conquista del gradino più basso del podio, Lucas Moraes è entrato nella storia. Alla sua prima esperienza nella Dakar, il brasiliano dell’Overdrive Racing ha sempre mostrato il piglio del veterano. Navigato da Timo Gottschalk, vincitore con Al-Attiyah nell’edizione 2011, il Rookie ha dapprima approfitto dei ritiri eccellenti dinnanzi a lui, per poi iniziare a martellare sulle dune del deserto saudita, vincendo così la classifica riservata ai privati. Parte del merito va dato anche alla Toyota che ha realizzato una vettura, la Hilux T1+, veloce quanto affidabile.
Scorrendo la top 5 finale si può notare infatti la presenza di ben 4 fuoristrada nipponici. Oltre al vincitore Al-Attiyah e al terzo classificato Moraes (nella foto sotto), spicca la presenza di Giniel De Villiers, navigato da Dennis Murphy, e dell’equipaggio composto da Henk Lategan e Brett Cummings. Il sudafricano ha ben impressionato nella settimana di apertura ma ha faticato non poco sulle dune, uscendo dalla zona podio a causa prima di un ammortizzatore rotto e poi di un ribaltamento.
Miglior risultato in carriere per Martin Prokop. Il polacco, al volante del Ford Raptor RS, si è reso protagonista di una seconda parte della Dakar tutta in crescendo culminata con il sesto posto finale. L’ex pilota WRC, navigato da Viktor Chytka, ha preceduto la Toyota di Juan Cruz Yacopini e Daniel Oliveras Carreras. Ottavo posto assoluto, e vittoria fra le 2 ruote motrici, per l’equipaggio del Hanwei Motorpsort Team composto da Wei Han e Ma Li. Sebastian Halpern, terzo nell’ultima tappa, ha approfittato del problema tecnico sulla Mini X-Raid del compagno di squadra Kuba Przygonski per salire al nono posto nella classifica finale. Chicherit ha chiuso la 45ª edizione della Dakar con la vittoria della Al-Hofuf-Dammam e la top 10 assoluta.
Nuova disfatta per lo squadrone Audi con il solo Mattias Ekstróm a vedere il traguardo di Dammam. Nonostante l’enorme lavoro e le profonde modifiche apportate sulla vettura, la RS Q e-tron E2 si è mostrata ancora una volta fragile nel comparto delle sospensioni. La cura dimagrante e l’affinamento meccanico e aerodinamico, oltre alla maggior esperienza accumulata dal team, non sono stati sufficienti nemmeno quest’anno. Dopo un avvio decisamente promettente, il chilometro 212 della 6ª tappa si è rivelato fatale sia per Peterhansel che per Carlos Sainz (nella foto sopra). ‘Mister Dakar’, in quel momento secondo in classifica assoluta, è scivolato giù da un crinale e il navigatore Eduard Boulanger è stato trasferito in eliambulanza per via di una frattura alla 5ª vertebra dorsale.
Destino amaro anche quello patito da Carlos Sainz e Lucas Cruz. Nonostante la vittoria della 1ª tappa, il ‘Matador’ ha iniziato a riscontrare i primi problemi nelle giornate successive. Prima la rottura di un giunto sferico della sospensione posteriore sinistra, poi il ribaltamento nella 6ª tappa e una ruota staccata e, infine, il pauroso incidente nei primi chilometri della 9ª prova in cui Sainz ha capovolto la sua Audi. Dolorante alla schiena, il madrileno ha portato la vettura al traguardo ma i troppi danni strutturali hanno costretto alla resa definitiva. Ekström, l’unico pilota superstite Audi, ha però mostrato la bontà del progetto chiudendo le tappe della seconda settimana costantemente nelle posizioni di vertice. L’ex campione DTM ha tagliato il traguardo dell’ultima prova di Dammam secondo terminando la Dakar in tredicesima posizione assoluta.
Domenica 15 gennaio 2023, 14ª tappa (top 10)
1 - Chicherit-Winocq (Prodrive Hunter) - GCK - 1h09'24"
2 - Ekström-Bergkvist (Audi E2) - Audi - 1'36"
3 - Halpern-Graue (Mini JCW) - X-Raid - 1'53"
4 - Przygónski-Monleon (Mini JCW) – X-Raid - 3'08"
5 - Lategan-Cummings (Toyota Hilux) - Toyota - 3'44"
6 - Loeb-Lurquin (Prodrive Hunter) - BRX - 4'48"
7 - Al Rajhi-von Zitzewitz (Toyota Hilux) - Overdrive - 5'08"
8 - Al-Attiyah-Baumel (Toyota Hilux) - Toyota - 5'41"
9 - De Villiers-Murphy (Toyota Hilux) - Toyota - 6'09"
10 - Checa-Terradellas (Astara 01) - Astara - 6'18"
La classifica auto generale (top 10)
1 - Al-Attiyah-Baumel (Toyota Hilux) - Toyota - 45h03’15”
2 - Loeb-Lurquin (Prodrive Hunter) - BRX - 1h20'49"
3 - Moraes-Gottschalk (Toyota Hilux) - Overdrive - 1h38'31"
4 - De Villiers-Murphy (Toyota Hilux) - Toyota - 2h29’12”
5 - Lategan-Cummings (Toyota Hilux) - Toyota - 2h36'23"
6 - Prokop-Chytka (Ford Raptor) - Orlen - 3h40’44”
7 - Yacopini-Carreras (Toyota) - Overdrive - 4h27’09”
8 - Han-Li (SMG) - Hanwei - 4h29’21”
9 - Halpern-Graue (Mini JCW) - X-Raid - 4h42'38"
10 - Chicherit-Winocq (Prodrive Hunter) - GCK - 5h22'10"