18 Feb [13:48]
Evans, il quarto incomodo
"Alle gare senza obiettivi"
Massimo Costa
Il 2020 deve essere l'anno di Thierry Neuville, abbonato nel laurearsi vice campione. Il 2020 deve essere l'anno di Sebastien Ogier che saluterà definitivamente il Mondiale Rally. Il 2020 sarà la consacrazione di Ott Tanak, questa volta con la Hyundai. Il 2020 sarà l'anno della definitiva crescita di Kalle Rovanpera. Nessuno, ma proprio nessuno, aveva considerato Elfyn Evans, vincitore del Rally di Svezia, terzo al Montecarlo, e attualmente primo nella classifica iridata con 42 punti, gli stessi di Neuville.
Il 31enne gallese è cresciuto alla corte di M-Sport ed in più di una occasione ha mostrato grandi doti velocistiche, ma anche momenti di appannamento. Entrato dalla porta principale di un costruttore in tutto per tutto, e sedutosi in un'auto in grado di poter fare la differenza, Evans ha ora la grande possibilità di mostrare prima di tutto a se stesso, se è un pilota in grado di competere ad armi pari con i fenomeni del Mondiale Rally. E per il momento, ci sta riuscendo alla grande.
Evans è così divenuto il quarto incomodo nella rincorsa al titolo e con sorpresa Neuville, Tanak e Ogier dovranno adesso fare i conti anche con lui. Il buon Elfyn però, non fa proclami e prende questo momento di euforia con tranquillità: "L'obiettivo rimane sempre quello: andiamo ad ogni gara per fare del nostro meglio, senza particolari obiettivi. Continuiamo a ragionare così, poi si vedrà più avanti nella stagione come sarà la situazione di classifica".
Evans fa notare che il calendario del 2020 presenta per lo più gare su sterrati: "Non abbiamo ancora iniziato a lavorarci per quanto riguarda questa tipologia di gare, tutto potrà accadere". E parla anche del suo rendimento negli ultimi anni: "Il 2018 non è stato un buon campionato da parte mia, mentre nel 2019 qualche buona prestazione è arrivata. Sto cercando di migliorarmi ulteriormente e l'inizio di questa stagione è positivo. Ma sono solo due rally, il calendario è lungo...".
Il fatto di essere divenuto il primo inglese a vincere in Svezia non lo emoziona: "Mi sono sentito bene fin da subito e dopo la prima prova speciale mi sono detto che avrei dovuto ripetere quelle sensazioni ad ogni stage dando il meglio che potevo. E ce l'abbiamo fatta. Avevo gran fiducia nella Yaris, i ragazzi mi hanno dato un ottimo pacchetto tecnico su cui lavorare".