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21 Set [10:36]

Il potere ai commissari sportivi:
il giusto rimedio o il solito azzardo?

L’esecutivo della sub-federazione italiana ha deciso di cancellare i risultati dell’ultima prova speciale del San Martino di Castrozza e i più direttamente interessati al fattaccio della Val Marene ne prendono atto.
Il Team Skoda Italia Motorsport, si legge in una nota, esprime il proprio apprezzamento per la decisione maturata e per la nuova norma in base alla quale, d’ora in poi, in presenza di gravi accadimenti, il collegio dei commissari sportivi potrà direttamente intervenire modificando le classifiche interpretando entrambi i provvedimenti come un segnale forte e preciso nei confronti di chi, rendendosi colpevole di fatti simili a quelli accaduti a San Martino di Castrozza, danneggia l’immagine del settore rally andando contro i principi di lealtà e sportività.
Diversa la posizione della Peugeot Italia che esprime tutta la sua perplessità sulla decisione presa perché crea un pericoloso precedente che potrebbe in futuro falsare le classifiche di altre gare. E osserva che sarebbe stato più equo passare un colpo di spugna su tutta la gara, anche per il dovuto rispetto di Matteo Gamba la cui auto è stata sabotata in parco chiuso.
La soddisfazione della squadra che fa correre Umberto Scandola, al quale fatti estranei hanno impedito di cogliere una vittoria che nessuno più pareva in grado di togliergli, è più che comprensibile, come le perplessità della squadra che ha in Paolo Andreucci il proprio alfiere. La cui estraneità al giallo è sottolineata anche dalle vittime che, in un’altra nota, avevano sentito il dovere di dissociarsi da certi insensati interventi di loro pseudo tifosi comparsi su vari forum. E che, finora, Angelo Sticchi Damiani e suoi sottoposti non hanno sentito il dovere di stigmatizzare.
Ma a mettere in ansia chi ancora crede che il male che affligge la specialità nel Bel Paese sia curabile è soprattutto l’ipotesi che il risultato di una gara possa essere deciso a botta caldissima da un’istituzione, quella dei commissari sportivi, che non sempre ha dato prova di efficienza. La stessa, per dire, che nel fine settimana trentino non ha voluto o saputo usare il pugno di ferro nei confronti dello sciagurato Denis Colombini. La stessa che non pare aver colto le tante, troppe pecche di un’organizzazione decisamente troppo approssimativa .

ran.