Michele Montesano
Dieci anni dopo la sua ultima edizione iridata è tornato il Rally di Nuova Zelanda. Il WRC si appresta ad affrontare uno fra i rally più spettacolari, iconici e difficili dell’intero calendario. A fare da sfondo saranno gli scivolosi sterrati neozelandesi, ricchi di insidie e incognite. Inoltre, a complicare ulteriormente il weekend, potrà esserci la pioggia che renderà il manto stradale ancora più insidioso. Il terzultimo appuntamento stagionale, nonché ultimo su sterrato, vedrà ancora una volta il leader Kalle Rovanperä incrociare le armi contro Ott Tänak.
Il Flying Finn ha 53 punti di vantaggio sull’estone, l’alfiere di Hyundai Motorsport è in piena rimonta grazie ad una sequenza di 2 vittorie e un secondo posto ottenuti negli ultimi 3 eventi. Di contro Rovanperä (nella foto sotto) è in crisi di risultati, così come il Toyota Gazoo Racing Team WRT che in Grecia ha vissuto una vera e propria débâcle. Anche fra i costruttori i giochi si sono riaperti, il team nipponico ha ora un margine di 63 lunghezze sulla Hyundai.
Se Tänak potrà contare sull’aiuto di Thierry Neuville, Toyota schiererà negli ultimi 3 appuntamenti del mondiale l’otto volte iridato Sebastien Ogier. Entrambi i piloti sono gli unici ad aver già calcato le strade neozelandesi, oltre al nostro Lorenzo Bertelli. Proprio l’italiano, dopo aver rinunciato al Rally di Svezia per impegni lavorativi, debutterà in Nuova Zelanda al volante di una Rally1 ibrida. Navigato da Lorenzo Granai, Bertelli guiderà la Ford Puma con i colori del team Fuckmatiè. Impegno ridotto per M-Sport, che oltre a supportare la vettura dell’italiano, sarà al via con i soli Craig Breen e Gus Greensmith. Gli altri ufficiali Adrien Fourmaux e Pierre-Louis Loubet torneranno ad affrontare le speciali nel Rally di Spagna.
A svettare nello shakedown di Inland Road è stato Rovanperä. Il finnico ha siglato un crono di 1’27”7 nei 3,54 km cronometrati. Dopo aver preso le misure sul fondo ghiaioso, il pilota Toyota ha staccato gli avversari lanciando un chiaro segnale per il prosieguo del rally. Neuville (nella foto sotto) e Oliver Solberg hanno marcato lo stesso tempo a un decimo dal battistrada. Dopo la pausa del Rally dell’Acropoli, dove sulla terza vettura coreana è salito Dani Sordo, il figlio d’arte è tornato decisamente più agguerrito. Lo si è visto già nel primo passaggio, quando ha leggermente toccato le barriere rovinando la carrozzeria della sua i20N Rally1. A concludere la tripletta Hyundai ci ha pensato Tänak con i primi 4 piloti racchiusi in appena 3 decimi.
Quinto crono per Ogier, tornato in azione dopo il Safari Rally del Kenya di giugno. Il francese potrà essere l’ago della bilancia per il prosieguo della stagione, ma soprattutto venerdì nella tappa più lunga dovrà dimostrare di non aver perso il suo smalto. Solamente sesto Elfyn Evans che non sale sul gradino più alto del podio esattamente da un anno, l’ultima volta in occasione del Rally di Finlandia del 2021. Il gallese ha ottenuto lo stesso crono di Greensmith, il più veloce fra i piloti Ford.
Nonostante abbia marcato il riferimento nel primo tentativo, Breen non è riuscito a ripetersi nei passaggi successivi fermandosi a 1”5 dal leader. Nono Takamoto Katsuta che nel suo terzo tentativo ha eguagliato il tempo fatto segnare dal nord irlandese. Chiude la top 10 la migliore delle WRC2, la Hyundai i20N Rally2 dell’idolo locale Hayden Paddon. L’ex ufficiale Hyundai ha fatto meglio di Bertelli (nella foto sotto), all’esordio su una Rally1 e attardato da problemi all’interfono sulla sua Puma.
Il Rally di Nuova Zelanda prevede un percorso più corto rispetto alla sua ultima edizione. Saranno 17 le Prove Speciali per un totale di 279,80 km cronometrati (circa 50 in meno rispetto al 2012). Centro nevralgico del weekend sarà la città di Auckland, dove verrà allestito il Service Park. Dopo lo shakedown, i piloti affronteranno la prova spettacolo di Pukekawa di appena1,78 km. Venerdì la carovana si sposterà verso Raglan per una tappa di 158,56 km cronometrati senza l’ausilio del centro assistenza. Verranno affrontate 2 volte le PS di Whaanga Coast, iconica per il suo panorama mozzafiato sul Mar di Tasmania, seguita dalla Te Akau South e dalla Te Akau North.
Sabato si ritornerà ad Auckland con 88,28 km cronometrati suddivisi fra le speciali di Kaipara Hills, Puhoi e Komokoriki da ripetere una seconda volta dopo l’assistenza di metà giornata. Infine domenica gli ultimi due passaggi per un totale di 31,18 km fra la Whitford Forest e la Jack Ridge Haunui che nella ripetizione ospiterà la Power Stage finale. Pirelli porterà come mescola principale la Scorpion Soft, in grado di offrire maggior grip soprattutto in caso di pioggia. Le Hard invece saranno utilizzate sulle prove più lunghe, inoltre si potranno rivelare fondamentali per la tappa più impegnativa del venerdì.
Giovedì 29 settembre 2022, shakedown
1 - Rovanpera-Halttunen (Toyota GR Yaris Rally1) - 1'27"7
2 - Neuville-Wydaeghe (Hyundai i20N Rally1) - 1'27"8
3 - Solberg-Edmondson (Hyundai i20N Rally1) - 1'27"8
4 - Tanak-Jarveoja (Hyundai i20N Rally1) - 1'27"9
5 - Ogier-Veillas (Toyota GR Yaris Rally1) - 1'28"2
6 - Evans-Martin (Toyota GR Yaris Rally1) - 1'28"5
7 - Greensmith-Andersson (Ford Puma Rally1) - 1'28"5
8 - Breen-Nagle (Ford Puma Rally1) - 1'29"2
9 - Katsuta-Johnston (Toyota GR Yaris Rally1) - 1'29"2
10 - Paddon-Kennard (Hyundai i20N WRC2) - 1'35"3
11 - Bertelli-Granai (Ford Puma Rally1) - 1'35"5
12 - Bates-McCarthy (Skoda Fabia WRC2) - 1'37"1
13 - Van Gisbergen-Weston (Skoda Fabia WRC2) - 1'37"2
14 - Hunt-Rawstorn (Skoda Fabia WRC2) - 1'39"7
15 - Stokes-Stokes (Ford Fiesta WRC2) - 1'40"2