27 Mag [14:28]
Taro - Anteprima
Il tredici (vuerrecì) della San Michele
Davanti la Hyundai i20 di Corrado Fontana e dietro, in ordine sparso, tre Fiesta, tre C4, due Focus, due Impreza, una DS3 e una Mini John Cooper Works. I conti sono presto fatti: in un elenco degli iscritti che abbaglia, le world rally car sono tredici. E tutte in mano a piloti che sanno come usarle bene. Poi altre belle auto e altri bei piloti: per dire, un paio di R5, un poker di Super2000, bel manipolo di N4, il consueto plotone di R3 e via conteggiando fino alle “piccoline”. Che, in attesa di contribuire allo spettacolo che nel fine settimana andrà in scena sulle strade dell'Appennino parmense, contribuiscono a comporre un elenco composto da novantanove equipaggi ai quali vanno ad aggiungersi i trentadue che hanno scelto di disputare la versione “light” del Rally del Taro, quella Nazionale.
Tipi pratici, più portati ad agire che a parlare, i responsabili della Scuderia San Michele non la fanno lunga. Patron Michele Tedaldi osserva che, in altri tempi, avere al via centotrentun vetture sarebbe stata una cosa normale, ma non può non ammettere che aver raccolto una trentina di adesioni in più rispetto allo scorso anno è un risultato più che soddisfacente: “Diciamo – aggiunge – che a considerare la quantità e la qualità dei rallisti che hanno inviato la loro adesione, gli appassionati che sabato saranno a Bardi e domenica sulle altre prove speciali della nostra gara, avranno di che divertirsi”. Non aggiunge altro perché altro da aggiungere non c'è. I numeri, questa volta, dicono proprio tutto: testimoniano quanto, chi corre, abbia apprezzato un percorso disegnato per offrire 132 chilometri – un po' meno, un'ottantina per il Nazionale – di prove speciali e confermano il successo dell'International Rally Cup, la bella serie della quale il Taro è parte integrante.