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SOLE
CALANTE
Sesto Alonso, nono Massa, un Gran Premio da
dimenticare per la Ferrari. Che a partire da Suzuka si
concentrerà soprattutto sul secondo posto da
difendere nel mondiale costruttori
Stefano Semeraro
La polemica della vigilia con la Pirelli, con tanto di batibecco fra Fernando Alonso
e Paul Hembery («con queste gomme non si fanno più di cinque giri», «impara da
chi usarle, come Vettel»), seguite da reciproco chiarimento, nasceva dalla frustra-
zione. Le dichiarazioni di fine gara del Nando nazionale, partito quinto e finito sesto
nella solita gara desolante per le Rosse, sono frutto di realismo. «E’ andata come ci
aspettavamo – ha dichiarato Alonso – ma Vettel è troppo lontano, sia come punti
sia come prestazioni. Ogni volta ci dà trenta secondi, l’unica cosa che possiamo fare
è pensare al futuro. Ora si tratta di non mollare, siamo secondi nella classifica
costruttori e quello è l’obiettivo realistico, inutile sperare nei miracoli». Anche per-
ché il presente per chiunque non sia Vettel è scoraggiante, anche se si parla di gom-
me: tutti hanno usato le supersoft e sono poi passate alle medium, Seb resta l’unico
capace di scappare allo start e salutare la compagnia.
«Il problema di degrado lo abbiamo avuto venerdì dopo il long run – ha ammesso
il ferrarista –mentre in qualifica non avevamo il ritmo giusto, ma non è una sorpresa.
Piuttosto non siamo riusciti ad averlo nemmeno in gara, e questo non va bene. In
partenza sono rimasto bloccato dietro alla Sauber, e questo mi ha costretto ad una
gara logorante per le gomme. Il testacoda di Massa? Nonmi ha riguardato, ho badato
solo ad evitarlo. Adesso pensiamo a Suzuka, dove dovremo tornare sul podio».
Amaro anche Stefano Domenicali: «Inutile negarlo, dopo tre buoni risultati oggi non
siamo contenti. Speravamo di poter attaccare le due Mercedes, che pensavamo alla
nostra portata, invece non è andata così. Alcuni episodi ci hanno impedito di avvi-
cinarci al podio, a Suzuka dobbiamo riscattarci subito, non possiamo mollare la lotta
nel campionato costruttori».
Anche per Felipe Massa, che pure ha lottato, si è trattato di una giornata storta.
«All’inizio mi sono trovato in un gruppo di macchine più lente – ha spiegato – e per
cercare di frenare più tardi possibile sono andato verso l’interno, ma per evitare una
Mercedes ho finito per girarmi. Poi ho rimontato fino alla nona posizione, con qual-
che bel sorpasso. Ma la nostra macchina qui non era proprio competitiva. Speriamo
che a Suzuka vada meglio». Con la factory già concentrata sulle sfide del prossimo
anno, si tratta di battersi nel tramonto, ben sapendo che il sole blu della Red Bull è
ormai lontano dietro l’orizzonte.
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