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rappresenta un salto nel buio, un progetto
integralmente nuovo, ma un calibrato con-
nubio di soluzioni inedite e particolari tec-
nici collaudati. Un modello che recupera
quanto c’era di buono nella F2012 e lo inte-
gra in un progetto decisamente più evoluto.
Più curato. A partire dal musetto, dove la
Ferrari sposa la causa del “vanity panel” e
rinuncia all’orrendo gradino, voluto lo
scorso anno dalla Federazione e poi ridi-
mensionato.
Dove la Ferrari del 2013 cambia, e non pote-
va essere altrimenti, è nel disegno delle fian-
cate, che potremmo idealmente dividere in
due aree: nella parte anteriore la forma dei
pontoni laterali, delle prese d’aria e dei
deviatori di flusso, rimane pressoché inva-
riata, mentre a partire dalla mezzeria ci tro-
viamo di fronte ad un progetto integralmen-
te nuovo. In quest’area, seguendo l’esempio
di McLaren, Sauber, Lotus e Force India, la
Ferrari riprende alcuni concetti basilari del-
la Red Bull campione del mondo 2012, e
presenta una repentina discesa delle fianca-
te verso il retrotreno. La disloca-
zione degli scarichi è situa-
ta nella parte bassa delle
fiancate, per massimizzare
l’effetto “Coanda” e anche
la sospensione posteriore
viene rivista a fini aerodi-
namici. Per migliorare lo
scorrimento dei flussi
sull’asse poste-
riore i
tecnici
del Cavallino alzano il
braccio inferiore del trian-
golo e quello di conver-
genza, allineandoli al
semiasse e li racchiudo-
no in un unico profilo
alare. Anche se, per
esigenze regolamen-
tari, questo profilo
deve avere un’incidenza
nulla, il suo ruolo è fonda-
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FORMULA 1
GP COREA
Testi, foto e disegni
Paolo D’Alessio
Anche se la matematica concede ancora
qualche possibilità agli avversari del duo
Vettel-Red Bull, i giochi sono praticamente
fatti e alla Ferrari, dopo il deludente esito
del Gran Premio di Corea, non rimane altro
da fare se non recriminare per l’ennesima
occasione perduta. Con una variante però:
nel 2013 in casa Ferrari le cose sono andate
diversamente rispetto alle ultime stagioni.
Fino allo scorso anno Maranello comincia-
va il mondiale sottotono, per poi riprender-
si nel corso del campionato. Nel 2013 è
capitato invece l’esatto contrario, con una
F138 che ha dimostrato subito di essere
molto competitiva ma che, a partire dal
Gran Premio di Montecarlo, non ha saputo
più crescere. E siamo tornati a sentire un
mantra diventato quasi un incubo: “...le
novità che abbiamo portato in pista non
hanno funzionato come speravamo”. Ora,
trattandosi nella maggior parte dei casi di
modifiche di carattere aerodinamico e
superato l’empasse galleria del vento di
Maranello (come noto i lavori di ammoder-
namento della struttura progettata da Ren-
zo Piano hanno costretto la Ferrari amigra-
re in Germania, nella galleria della Toyota)
molti cominciano a chiedere se, più dei
nuovi pezzi, siano le idee a non funzionare.
In quest’ottica va forse letto l’ingaggio di
James Allison, il tecnico che ha reso grande
la Lotus di Raikkonen e che, a partire da
Monza è tornato a vestire la casacca
rossa portando, si spera, una
ventata di novità e di
idee che siano in
grado far
progre-
dire la
Ferrari,
s o p r a t -
tutto
in
c h i a v e
2014. La sua
i n f l u e n z a
sulle presta-
zioni
della
F138 dovrebbe
essere
invece
minima e se,
come tutto lascia
prevedere, Vettel e
la sua Red Bull
faranno poker, pre-
pariamoci ad un finale
di stagione con tanti
mugugni da parte di
Alonso ( secondo lo spa-
gnolo “....abbiamo vinto
in Cina e abbiamo vinto in Spagna, e poi
abbiamo perso un po’ di prestazioni, spe-
cialmente da quando sono tornati gli pneu-
matici Pirelli 2012. E’ stato il punto si svolta
del campionato, quando abbiamo cambiato
le gomme abbiamo detto bye bye al cam-
pionato”) e la consapevolezza di avere get-
tato al vento un’occasione d’oro. Anche
perchè nel 2014 si parte dal foglio bianco e
le incertezze sulla nascitura Formula 1 tur-
bo lasciano prevedere un anno ricco di
incognite...
F138, UNA ROSSA
NATA BENE
E dire che, in sede di presentazione, c’era
grande ottimismo per una Ferrari nata sot-
to una buona stella e con tutte le carte in
regola per spezzare l’egemonia Red Bull.
Che la Ferrari F138 sia una vettura destina-
ta a puntare in alto lo si capisce fin dai primi
giri in pista, quando la prima guida di
Maranello dichiara “....rispetto alla mac-
china del 2012 la F138 va “...200 volte
meglio”. Ma perché tanto ottimismo, cosa
ha in più e di diverso la F138, rispetto alla
F2012? Bisogna dire innanzitutto che la
F138 non
1...,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13 15,16,17,18,19,20,21,22,23,24,...112
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