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mentale per indirizzare correttamente il
flusso d’aria che investe l’estrattore poste-
riore, svolgendo la funzione di “guida da
flusso” ed operando in sinergia con i gas di
scarico del motore. Per incrementare la
deportanza la Ferrari riprende anche l’idea
della Red Bull di montare tre piccole pinne
verticali, a monte del profilo estrattore, cre-
ando una sorta di secondo diffusore virtua-
le. Un espediente che rientra nell’ottica di
quell’esasperazione tecnica al limite del
regolamento che, a partire dal 2009, ha reso
imbattibili le monoposto di Adrian Newey e
che nel 2013 anche la Ferrari vuole far sua.
Con questo layout la Ferrari affronta da pro-
tagonista la prima parte della stagione,
Alonso vince in Cina e si ripete a Barcellona,
nel Gran Premio di casa, dove le rosse non
brillano in prova, ma in gara non hanno
avversari e sembrano volare. Gli oltre 30
secondi di distacco rifilati a Vettel su una
delle piste più impegnative del mondiale
illu-
dono tec-
nici e tifosi del Cavalli-
no, convinti di poter finalmen-
te spezzare l’egemonia Red Bull. L’illu-
sione peròdurapoco: apartire dal GranPre-
mio di Montecarlo, inizia l’incubo di
un’estate nera per il Cavallino e la Ferrari,
da lepre, si trasforma in gambero e, gara
dopo gara, arretra, mentre Mercedes, Lotus
e soprattutto l’imbattibile Red Bull miglio-
rano costantemente le loro prestazioni. Ma
vediamo in dettaglio i segreti della F138.
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