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Dizionario
Carbonio
Elemento non metallico. Il nome è stato scelto
nel 1787 da Lavoisier, dal latino “carbo” per indi-
care il materiale costitutivo della carbonella che
brucia. Dal sanscrito e indoeuropeo *ker che
significa calore, fuoco, bruciare. Da cui la parola
“cremare” inteso per bruciare al fuoco.
Acciaio
Dal latino “acies” che è il filo tagliente degli stru-
menti da taglio, ha la stessa etimologia di Ago.
“acies” indica anche la disposizione militare dei
soldati in linea di combattimento, pronti a
“offendere”, a “tagliare” a pezzi il nemico
Magnesio
E’ un metallo dal colore bianco argenteo. La
parola è stata coniata dal chimico inglese Sir
Davy nei primi anni del 1800 dalla magnesia
bianca, sostanza estratta già in antichità in Gre-
cia vicino alla città di Magnesia.
Alluminio
Come per il Magnesio, anche l’Alluminio deve il
nome al chimico Sir Davy. La parola deriva dal
latino Allume, ossido di Alluminio. Dal latino
“alum”, sale amaro. Forse collegata all’inglese
“ale”, birra amara.
Ferro
Dal latino “Ferre” che significa portare, tenere,
sostenere. Il significato originario è rimasto nella
parola “afferrare”. Ferro (in spagnolo “hierro”)
descrive un metallo pesante, rigido e robusto…
Interessante ricordare l’equivalente latino side-
rum ( da cui la siderurgia, l’industria del tratta-
mento del ferro ): gli antichi credevano che il fer-
ro (siderum) fosse l’elemento costituivo delle
stelle (“sidera”). La parola “considerare” indica
perciò valutare l’ampio cielo stellato per abbrac-
ciare tutto il contesto.
Per chiudere, una domanda provoca-
toria: in futuro arriveremo anche a
"costruire" piloti cyborg che guide-
ranno le vetture al posto degli "uma-
ni"?
«Il Motor Racing e' passione, anche gli ska-
teboard delle corse in discesa sono Motor
Racing. Il Motor racing è divertimento. Se
e quando arriveremo a delegare il nostro
divertimento alle macchine allora saremo
come le bestie perché il divertimento dagli
affanni quotidiani è una parte essenziale
della nostra vita. Emozioni! Abbiamo biso-
gno di emozioni come l’aria che respiriamo;
poi, dobbiamo lasciare il tempo giusto per-
ché le emozioni sedimentino in sentimenti
(emozioni persistenti), senza drogarci di
emozioni eccessive e inquinate dal denaro.
Anche praticare lo sci di fondo e correre a
piedi nudi nel parco procurano emozioni e
divertono. Eccedere nel mercificare il
Motor Racing rischia di favorire altri diver-
timenti, più sani e semplici.
Il futuro delle corse? Io qui propongo uno
scenario provocatorio: eliminiamo pro-
gressivamente la tecnologia, eliminiamo ali
e alettoni, fondi e scivoli, DRS e traction
control, semplifichiamo, rendiamo com-
prensibile lo spettacolo. Sogno che la For-
mula 1 del 2020 sia come la Lotus 38 di Jim
Clark: magari un giorno un ricco california-
no chiederà a Dallara di progettare e
costruire una monoposto in carbonio, leg-
gera, semplice e filante, senza ali e senza
fondo piatto, freni in acciaio di serie - un
po’ retro! - con un motore aspirato otto
cilindri dal bel rombo rotondo, nessun
rifornimento e nessun cambio gomme, con
gomme libere ma scelte tra quelle che equi-
paggiano le vetture di produzione stradali.
In questo modo i costruttori di gomme, di
motori, di componenti vari potranno final-
mente associare lo sviluppo del prodotto
alle competizioni. Cinture di sicurezza, roll
bar in metallo cromato. E via!».
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