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MOTO GP
GARA A PHILLIP ISLAND
di Luigi Ansaloni
E se a Marquez e alla Honda venisse la
“Sindrome Hamilton”? Il paragone con il
pilota di Formula Uno inglese per ora non
è calzante, ma potrebbe diventarlo ecco-
me. Lewis come Marc aveva debuttato tra
i grandi nel 2007, bastonando con la
McLaren gente come Alonso (suo compa-
gno di squadra) e Raikkonen. Questo fino
a due gare dalla fine, quando l’incredibile
vittoria del mondiale sembrava quasi fatta.
Poi un’incredibile errore in Cina, con un
insabbiamento nella corsia box, e la disfat-
ta finale in Brasile, con tanti ringraziamen-
ti da parte di Raikkonen che così conquistò
il primo titolo mondiale.
Adesso, fino a domenica mattina (in Italia)
la situazione perMarquez eramolto, molto
simile, e a Phillip Island (posto magnifico
per correre e per vivere) il diavoletto spa-
gnolo aveva il primo, anche se improbabi-
le, match point. E invece all'improvviso,
per un banale quanto grossolano errore
della squadra Honda, la corsa al titolo iri-
dato si riapre.
In Australia è successo di tutto. Certo, mol-
to è dovuto al caos che si è creato alla vigi-
lia, dopo che la Bridgestone ha garantito
la sicurezza della gomma posteriore fino a
un massimo di 10 tornate: prova ridotta a
19 giri (dai 27 previsti) e luce verde per il
flag-to-flag, ovvero l'obbligo per i piloti di
fermarsi a metà gara per cambiare moto.
Una cosa teoricamente non difficile, ma
tant'è: Marquez e la Honda vanno in tilt,
Jorge Lorenzo domina e vince e ora i punti
che lo separano dal leader della classifica
iridata sono appena 18 quando alla fine
mancano solo gli appuntamenti di Motegi
e Valencia. Ovvero, 50 punti in palio. Se
Lorenzo dovesse vincere due volte, a Mar-
quez basterebbe arrivare sempre secondo,
ma adesso il ventenne della Hrc avrà
addosso una pressione pazzesca, mentre il
campione del mondo in carica non avrà
assolutamente nulla da perdere.
Si parlerà molto di quanto accaduto in
Australia, con una prova ben combattuta
nella prima parte dove Lorenzo, scattato in
pole, difende la prima posizione anche se
un suo errore consente a Dani Pedrosa e
Marquez di tornare in scia. Poi il 'fattac-
cio’: nel decimo giro tutti i piloti entrano
ai box per il previsto cambio moto tranne
Marquez, che rimane incredibilmente in
pista. E il risultato è inevitabile: squalifica
per l'errore di ingresso al cambio gomme
e Mondiale riaperto. Lorenzo, infatti, va a
vincere in scioltezza (sesto successo sta-
gionale, 50esimo in carriera) recuperando
25 punti sul rivale.
«Passiamo dal 2% di possibilità al 20%-
30% per il titolo – ha provato poi a mini-
mizzare il centauro della Yamaha - L'unica
cosa che dobbiamo fare è provare a vincere
in entrambe le gare che mancano e vedere
cosa succede». Nella corsa al titolo, tec-
nicamente, rientra anche Pedrosa, l'unico
in grado di sostenere in parte il ritmo
infernale di Lorenzo e secondo al traguar-
do. I punti di ritardo sono 34, forse troppi
per sperare, ma visto quanto accaduto oggi
mai dire mai. Terzo posto e sesto podio
stagionale, dopo una bella battaglia risolta
all'ultima curva con Crutchlow e Bautista,
per Valentino Rossi. Il Dottore non ha
avuto il passo del compagno di squadra,
ma l’Australia è stata assolutamente in
linea con la sua stagione, che con un vitto-
ria e tanti podi non è certo da buttare. Per
quanto riguarda le altre classi, Pol Espar-
garo fa un bel passo in avanti verso il titolo
della Moto2, mentre giochi riaperti nella
Moto3, dove la spunta in una prova tira-
tissima Alex Rins, con Luis Salom, che
conserva sì la testa della classifica mon-
diale ma vede ridursi ad appena 5 punti il
vantaggio sullo stesso Rins.
Viene esposta la bandiera nera a Marquez:
il Mondiale è virtualmente riaperto
1...,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37 39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,...82
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