Italiaracing.net Magazine - page 49

600.000 a stagione: e fin qui siamo a 2
milioni di Euro in sei anni. Poi due stagioni
in World Series per 1.500.000 euro ciascu-
na, oppure una stagione in GP2 per
2.500.000 euro: alla fine devi mettere in
conto 5 milioni di euro. Quando si inizia a
guadagnare? Se vuoi cominciare a guada-
gnare devi passare, se riesci, alla Indycar,
all’ALMS, oppure a GT, Turismo, DTM.
Altrimenti, se il tuo desiderio è solo di
approdare in F.1, devi mettere in conto di
repererire e di spendere almeno 10 milioni
di euro ogni anno. Cifre non banali, vero?
Oltre ai soldi, conta però la passione.
Immagina di avere tutti i soldi a disposizio-
ne: sei disposto a svegliarti al mattino alle
cinque il giorno della gara, andare in pale-
stra in albergo o a correre quando è buio -
ti ricordi il film Rocky? -, fare colazione da
solo, ripassare mentalmente il circuito - ti
ricordi la scena nel film “Rush”? E’ proprio
così! -, andare a letto presto, provare in
pista da solo con le tribune vuote sotto la
pioggia? Il campione, come l’attore ed il
tenore famoso, si prepara tutto un anno per
poche recite. Ma arriva un momento in cui
non te la senti più, non ce la fai più, e ti pesa
la pressione di amici e i genitori. Allora
sarai un pilota bravo, ma non sarai un bra-
vo professionista. Anthony Foyt, nipote di
A.J.; Marco Andretti, nipote di Mario, Gra-
ham, figlio di Bobby Rahal, la dinastia degli
Unser; P.J. Jones, figlio di Parnelli Jones;
Casey, figlio di Rick Mears, Dale Ernhardt
Junior e Senior: sono tutti campioni?».
Insomma, si tratta di strade, e di sfi-
de come direbbe il nostro amico Alex
Zanardi, davvero impegnative. E’
bene, a tuo parere, tentare di seguire
una filiera nazionale, o è preferibile
sperimentare categorie diverse
all’estero?
«Purtroppo non esiste più in Italia una cre-
dibile e robusta filiera nazionale in grado di
allevare e allenare dei piloti professionisti
da competizione. A questo puntomi appro-
prio del grido di Ulisse dantesco: “... né dol-
cezza di figlio, né la pieta / del vecchio
padre, né 'l debito amore / lo qual dovea
Penelopè far lieta /vincer potero dentro a
me l'ardore / ch'i' ebbi a divenir del mondo
esperto/ e de li vizi umani e del valore”.
Insomma, più prosaicamente: cari giovani
piloti, andate e conoscete il mondo, fatevi
del mondo esperti. Attraversate l’oceano e
correte nelle formule minori americane o
australiane o brasiliane, non aspettate a
casa la chiamata del manager».
Un’altra domanda lecita: il livello
raggiunto dalle corse richiede spe-
cializzazione, oppure si può a tuo
parere “saltare” da una categoria
all’altra, da un campionato enduran-
ce a uno con monoposto a ruote sco-
perte?
«Non si può saltare agevolmente da una
categoria all’altra: è come pretendere di
cambiare specialità nell’atletica e arrivare
velocemente al vertice. Ci sono freni in car-
bonio e freni in acciaio, macchine con alta
deportanza e macchine con minima depor-
tanza, ruote scoperte e ruote coperte, gare
sprint e gare endurance, circuiti ovali e cir-
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La Dallara Renault 3.5 del team Draco
1...,39,40,41,42,43,44,45,46,47,48 50,51,52,53,54,55,56,57,58,59,...102
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