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FORMULA 1
LA CRISI FERRARI
Testo, foto e disegni
di Paolo D’Alessio
Fin dai test invernali pre-campionato si era
capito che qualcosa non quadrava. Come
conciliare le roboanti affermazioni del Pre-
sidente Montezemolo, che nel dicembre
2013 aveva detto di puntare alla doppia vit-
toria nel mondiale piloti ed in quello
costruttori, con le risultanze delle tre sessio-
ni di prova a Jerez, e Bahrain, dove lemono-
posto motorizzate Mercedes volavano,
mentre la rossa alternava prestazioni inte-
ressanti a crono decisamente poco incorag-
gianti. Ma, si sa, un conto sono i test, dove
un po’ tutti si nascondono, altra cosa le gare,
dove si deve giocare a carte scoperte. E dove,
a partire dal Gran Premio d’Australia, sono
emersi tutti i limiti della F14T, culminati
nell’onta del doppiaggio di Kimi Raikkonen
nel recente Gran Premio di Spagna. Dove,
un preoccupato Presidente Montezemolo,
ha annunciato l’arrivo di una versione “B”
della monoposto 2014, per il Gran Premio
del Canada, sperando di salvare il salvabile
in una stagione già pesantemente compro-
messa. A questo punto inutile nascondersi
dietro un dito: se a Montreal debutterà una
versione profondamente rimaneggiata del-
lamonoposto di Fernando Alonso e Raikko-
nen vorrà dire una sola cosa, che nella Fer-
rari di quest’anno c’era veramente poco da
salvare e il progetto 2014 era inadeguato per
battersi con i migliori. Così, dopo sole cin-
que gare, quella che doveva essere la mono-
posto del riscatto, rischia di finire nella poco
onorevole galleria delle peggiori Ferrari di
Formula 1 della storia, in compagnia di altri
modelli che non hanno di certo scritto pagi-
ne esaltanti per il Cavallino.
DELUDE ANCHE
IL TELAIO DELLA F14
Con la versione “B” che debutterà aMontre-
al, lavorando sull’elettronica si potrebbe
guadagnare qualche cavallo e avvicinare
Red Bull, Williams e Lotus, ma pensare di
impensierire le vetture di Lewis Hamilton e
Nico Rosberg pare al momento impresa
assolutamente velleitaria. E sarà probabil-
mente così fino al 2015, quando si potrà
intervenire sul power unit e montare turbi-
na e compressore di diametro più grande,
come quelli della Mercedes, per intenderci,
copiando magari la dislocazione di questi
accessori sulla W05. Ma, purtroppo, non
sono questi gli unici problemi della Ferrari
2014. Dopo cinque gare si è scoperto, ad
esempio, che il telaio della F14T non è cer-
tamente il migliore del lotto e che, sul fron-
te aerodinamico, la Ferrari continua a svi-
luppare poco carico. Ebbene si, a dispetto
della nuova galleria del vento, di modifiche
che, una volta trasferire dall’officina, alla
pista, sembrano funzionare meglio delle
passate stagioni (ve le ricordate le lamente-
le di Alonso nel 2012 e lo scorso anno?) il
problema della rossa è lo stesso delle ultime
stagioni: poca deportanza. Cosa che, ad
esempio, non manca alla Red Bull che, pur
disponendo di un motore inferiore, recupe-
ra nei tratti guidati, dove a volte è addirittu-
ra più competitiva della Mercedes.
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