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1969
FERRARI 312 F1
Atro ciclo di vetture assolutamente deludenti nella storia del Cavallino, le 312 F1, che gareggiano dal
1966, al 1969. In questo lasso di tempo la Scuderia di Maranello dispone del motore più competitivo in
circolazione, un 12 cilindri a V di 3.000 cc che, sulla carta,dovrebbe surclassare i plurifrazionati della
BRM, il V8 della Repco o il neonato otto cilindri Ford Cosworth. Accade invece l’esatto contrario: in quat-
tro stagioni di gare, la Ferrari vince tre soli Gran Premi e colleziona un’impressionante serie di ritiri. La
stagione più negativa di tutte è però il 1969, che vede il debutto della quarta, ed ultima, versione della
312 F1. Anche se la sigla è la stessa della vettura che aveva esordito nel 1966, si tratta a tutti gli effetti di
un modello del tutto inedito. Per il quarto anno di fila la rossa presenta una nuova aerodinamica, con
un corpo vettura più profilato ed appiattito e, come tutte le monoposto dell’epoca, utilizza ampie super-
fici alari, sia sull’asse anteriore, che al posteriore. La nuova versione del 12 cilindri a V di 3.000 cc (nel
1969 l’aspirazione torna al centro della “V”, gli scarichi laterali) eroga ben 436 CV, un valore decisamen-
te superiore alla concorrenza. Gli aggiornamenti a telaio e aerodinamica e l’incremento della potenza
non sono tuttavia sufficienti per rintuzzare gli attacchi delle migliori monoposto made in England. E il
terzo posto del neozelandese Chris Amon nel Gran Premio d’Olanda del 1969, rappresenta il migliore
risultato in una stagione tutta da dimenticare, che si chiude col divorzio del pilota neozelandese e con
una Ferrari che, dopo anni di bilanci in rosso, entra a far parte del Gruppo Fiat. Un sacrificio indispen-
sabile per continuare a sopravvivere....
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