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no loro di massimizzare le prestazioni. I teammeno
performanti invece, tendono a chiedere di più alle
gomme nel tentativo di colmare il distacco dai più
forti. Quindi sì, qualcosa del genere succederà,
anche se con tre sole mescole le opzioni saranno
ridotte. Credo che nel 90 per cento dei casi i team
capiranno che tipo di gomme siamo intenzionati a
scegliere. Ci saranno solo un paio di casi incerti
durante la stagione».
I primi due test si sono svolti nel caldo del
Bahrain: i piloti vi hanno fornito le occasio-
no che volevate?
«Siamo stati molto attivi nel convincere i team e la
FIA che si trattava di un’occasione da non perdere.
E ne è valsa la pena. E’ stata una novità fantastica.
Barcellona è un grande tracciato per i test, ma non
quando fa freddo. Andare nel Bahrain, che è un cir-
cuito dove conta la trazione, per un costruttore di
gomme come noi, con 40° sul tracciato, ha signifi-
cato poter capire a che punto ci si trovava. Così vole-
vamo continuare su questa strada, possibilmente
dividendoci a metà fra Abu Dhabi e il Bahrain, per
riuscire a studiare ancora meglio le mescole».
Anche quando vi siete trovati sotto pressio-
ne è sembrato che restare in F.1 fosse una
cosa positiva per la Pirelli. Di che cosa sare-
ste soddisfatti quest’anno?
«Be’, sono le cattive notizie che fanno vendere i gior-
nali, qualche volta! Sarà una buona stagione se riu-
sciremo a ottenere quello che ci è stato chiesto: gare
con due o tre pit-stop. Ci siamo riusciti nelle stagio-
ni passate e lo stiamo facendo anche quest’anno.
Vogliamo che le gare siano interessanti per gli
appassionati e vogliamo sempre ottenere quello che
ci chiedono i nostri clienti. Siamo felici di far parte
della F.1. E’ una campionato pazzesco, un prodotto
unico. Ci sono i migliori piloti del mondo e nuove
tecnologie davvero fantastiche. Quest’anno andre-
mo in Russia, e il nostro azionista di maggioranza
ha sede in quel Paese, quindi il business con la Rus-
sia per noi è importante, Sempre che la F.1 voglia
continuare ad avere a che fare con noi».
Intervista tratta da Formula1.com
Ci può spieg0re la differenza principale
rispetto alle scorse stagioni? La Pirelli dispo-
ne di nuove tecnologie?
«Dovevamo ovviamente diversificare il prodotto a
causa dei nuovi regolamenti. Volevamo anche inter-
venire con alcuni cambi sulla tecnologia delle gom-
me, ma lo abbiamo rimandato al prossimo anno»
Negli ultimi due anni le gomme sono state un
fattore decisivo nel campionato. E’ un ‘ono-
re’ che avete perso a favore delle power unit
quest’anno?
«Sì, credo che sarà l’anno delle power unit. La F.1 ha
subìto un cambio importante e noi siamo al servizio
dello sport. Ci è stato chiesto di fare un determinato
tipo di lavoro. E’ sicuramente vero che c’è stato un
grande investimento da parte dei motoristi su tecno-
logie nuove e interessanti, ed è giusto che quest’an-
no l’attenzione sia concentrata su questo aspetto».
Barcellona solitamente è il primo banco di
prova della stagione. E’ così anche per le
gomme?
«Da un certo punto di vista è un circuito storico per
i test, in particolare per le gomme anteriori sinistre.
Quando fa caldo i test ti consentono di valutare i
miglioramenti e i cambiamenti che stai facendo. E’
anche il primo GP nel quale tutti iniziano a capire di
che macchina dispongono e possono valutare degli
sviluppi. Cambia la prospettiva delle cinque, sei gare
successive, e lo stesso si può dire per le coperture. I
team hanno già iniziato a lavorare per ottimizzare le
prestazioni delle gomme, all’inizio della stagione
chiaramente le priorità erano altre. Ora iniziano a
lavorare sui dettagli. La mia opinione è che alla fine
dell’anno le macchine gireranno più veloci che nelle
ultime stagioni».
Nel 2013 alcuni team hanno sofferto parec-
chio di più rispetto ad altri per via degli pneu-
matici: è una situazione destinata a ripeter-
si?
«Può darsi che accada verso la fine dell’anno. Stia-
mo già assistendo a grandi differenze di ritmo, e que-
sto significa che chi va più veloce tende a suggerire,
diciamo così, scelte più conservative che consenta-