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FORMULA 1
LA CRISI FERRARI
1992
FERRARI F92 A
Nel 1992 Luca Cordero di Montezemolo, l’artefice dei grandi successi di Niki Lauda a metà anni ‘70, torna a
Maranello, ma non come direttore sportivo, bensì nelle vesti di Presidente della Casa automobilistica più famo-
sa al mondo. Purtroppo il suo ritorno a Maranello coincide con una delle stagioni più travagliate nella cin-
quantennale storia del Cavallino. Dopo le delusioni del 1991, dopo avere perso la leadeship tecnica ed essere
stata superata da McLaren, Williams e perfino Benetton, Maranello deve reagire, con un progetto innovativo,
che riesca a riportare in alto i colori della compagine modenese. Occorre insomma una scossa, un azzardo tec-
nico, per azzerare il gap nei confronti di una concorrenza che diventa, di anno in anno, più minacciosa. E l’ar-
ma della riscossa potrebbe essere l’interessante F92 A a doppio-fondo, progettata da Postlethwaite e Migeot,
i due aerodinamici che nel 1990 avevano introdotto il musetto rialzo in Formula 1. In galleria del vento la Fer-
rari del 1992 fornisce ottime risultanze e potrebbe addirittura inaugurare una nuova tipologia costruttiva. Pec-
cato che, una volta in pista, la rossa col doppio fondo si trasformi in un autentico disastro, in una delle peg-
giori Formula 1 costruite a Maranello. Col risultato di relegare la Ferrari nelle retrovie, in un mondiale domi-
nato dalle Williams-Renault FW14B di Nigel Mansell e Riccardo Patrese. Williams dotate di sospensioni atti-
ve, che trasformano le monoposto anglo-francesi in una sorta di moderne “wing-car”. Solo in rare occasioni,
come quando ad esempio piove e le velocità di punta si abbassano, la F92 A sa essere competitiva. Peccato
che nel 1992 piova raramente...
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