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FORMULA 1
LA CRISI FERRARI
TUTTE LE FERRARI DA DIMENTICARE
1957
FERRARI 801 F1
All’indomani della tragica scomparsa di Alberto Ascari, che perde la vita il 26 Maggio del 1955 sulla pista di Monza, mentre sta pro-
vando la Ferrari Sport dell’amico Eugenio Castellotti, la Lancia pone fine alla sua avventura in Formula 1. Grazie ai buoni uffici del-
l’Avvocato Gianni Agnelli, stanco di vedere vincere la Mercedes, il materiale della Squadra Corse Lancia e le sue monoposto, denomi-
nate D50, vengono cedute alla Scuderia Ferrari. Nelle mani di piloti come Peter Collins o Juan Manuel Fangio, che nel 1956 si lauree-
rà campione del mondo, la D50 è pressochè imbattibile, ma la sua supremazia in Formula 1 è destinata ad esaurirsi nell’arco di pochi
mesi. A fine stagione, dopo un burrascoso litigio col Drake di Maranello, Fangio lascia la Ferrari, per passare alla Maserati e la D50
viene trasformata in 801 F1 (8 sta per 8 cilindri e 01 per Formula 1). La monoposto del Cavallino perde la peculiarità dei serbatoi stac-
cati dal corpo vettura e subisce profonde modifiche al motore, con l’aumento dell'alesaggio (80 mm) e la diminuzione della corsa (62
mm), che fanno salire la potenza a 275 CV a 8.200 giri/min. Per rendere la monoposto più maneggevole, la 801 viene anche dotata di
un nuovo telaio, che riprende gli schemi costruttivi della sfortunata 555 F1 “supersqualo”. Queste migliorie dovrebbero renderla imbat-
tibile, invece sortiscono l’effetto contrario e mentre l’ex pilota del Cavallino, Juan Manuel Fangio, si aggiudica il quinto e ultimo mon-
diale della carriera, il 1957 della Ferrari è avaro di soddisfazioni e si chiude senza alcuna vittoria all’attivo per il Cavallino.
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