Italiaracing.net Magazine - page 60

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DALLA STRADA ALLE CORSE
CHEVROLET CORVETTE
NEL NOME DI
Marco Cortesi
Senza Zora Arkus-Duntov, la Corvette C7-R
non ci sarebbe forse nemmeno mai stata.
Nato in Belgio, cresciuto in Russia prima e
in giro per l'Europa poi, fu l'ingegnere che
diede, più di chiunque altro, risalto all'ani-
ma sportiva della prima Corvette, convin-
cendo la dirigenza GM a puntare sulle corse
e realizzando la prima versione SS, spetta-
colare interpretazione del 1957. Fu anche
grazie alla mano di Arkus-Duntov che la
Corvette, presentata nel 1951 senza partico-
lari connotazioni prestazionali (carrozzeria
in compositi a parte) iniziò a percorrere la
sua strada da icona del mondo racing. La
prima vittoria di classe alla 24 Ore di Le
Mans arrivò già nel 1960 con un ottavo posto
assoluto, ma nonostante i tentativi in parte
riusciti dell'era d'oro, va considerato chemai
come negli ultimi 15 anni la casa del cravat-
tino è riuscita a restare con costanza al ver-
tice del motorsport mondiale. Alla base,
un'altro incrocio fondamentale, quello con
Gary Pratt e Jim Miller, che tramite la loro
Pratt&Miller si sono occupati negli ultimi tre
lustri della realizzazione e della gestione del-
le Corvette e di tutte le altre vetture ufficia-
li del gruppo General Motors. Una struttura
di prim'ordine, entrata in gioco negli anni in
cui le Viper dominavano in lungo e in largo,
tanto da vincere la classifica assoluta della
24 Ore di Daytona e tre edizioni consecuti-
ve della 24 Ore di Le Mans. Ciononostante,
in poco tempo la C5.R, primo "animale da
corsa" realizzato da Pratt&Miller, si è impo-
sto in tutte le grandi classiche. Memorabili i
successi conquistati dal 2001 al 2004 a Le
Mans con un'unica sconfitta, ad opera della
Ferrari 550 Prodrive, proprio nel cinquan-
tennale dal lancio della prima C1. Ma le vit-
torie sono continuate con la generazione
successiva: la C6.R in versione GT1 è stata
autrice di altre tre affermazioni alla Sarthe
prima di una serie di battute d'arresto con la
nuova GT2, poi GTE, non tanto per demeri-
ti tecnici e sportivi, quanto per la concorren-
za sempre più feroce nella categoria. E que-
sto il quadro sportivo in cui nasce la C7.R,
figlia di un prodotto andato sempre di più a
conformarsi agli standard europei. Se già
con la C6 si era infatti intrapresa una strada
votata meno alla creazione di una "locomo-
tiva" e più all'handling, la C7 ha portato un
nuovo affinamento nell'ottica della centra-
lizzazione delle masse e della ricerca aerodi-
namica ed elettronica, pur inglobando mol-
te soluzioni della precedente versione. Dopo
un apprendistato che l'ha vista cedere il pas-
so a Daytona e Sebring, a Le Mans è arriva-
to il podio all'esordio, ma una serie di quat-
tro successi consecutivi nel Tudor United
SportsCar Championship ha messo in chia-
ro un potenziale enorme e in parte ancora
inesplorato. Contro BMW, Dodge e Porsche
ufficiali sarà dura, ma Antonio Garcia è al
comando della classifica, solitario dopo l'in-
cidente di Jan Magnussen in Virginia.
Intanto, per tenere alto l'onore della C7, è
atteso per il 2015 anche un rinnovato pac-
chetto aerodinamico per i Daytona Prototy-
pe, mentre i primi amanti delle sensazioni
forti appena hanno potuto mettere le mani
sulla Z06, versione stradale d'ispirazione
"racing"...
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