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LLENTI
ficile della mia carriera anche perché alla
fine non riuscivo neppure a bere». Kevin
si è guadagnato i complimenti di Eric
Boullier: «Date le circostanze quello che
ha fatto è stato straordinario, sono
impressionato». Button, invece, ha
rischiato di arrostire la sua power unit, ma
soprattutto in questo periodo è impegna-
tissimo a non farsi bruciare dalle voci di
mercato, che a giorni alterni danno per
certa la sua sostituzione con Sebastian
Vettel o Fernando Alonso nella prossima
stagione. «Avevo gestito le gomme al
meglio – ha raccontato Jenson - sapendo
che alla fine del GP le cose si sarebbero fat-
te difficile per Bottas che era davanti a me,
ma a un certo punto a macchina è come
morta al tornantinoe ho dovuto fermarmi.
Sfortuna. Però, non sono preoccupato,
anzi, sono felice che l'anno prossimo cor-
rerò ancora con la McLaren. Sento che sto
facendo un buon lavoro e conoscendo la
Honda so che saranno in grado di fornir-
ci materiale competitivo già dalla prima
gara». Chissà se Ron Dennis è d'accordo
sulla prima parte.
Anche a Boullier, fra l'altro, è salita la tem-
peratura per via delle nuove e controver-
se regole sulle comunicazioni audio.
Secondo il team manager della scuderia
inglese, la Red Bull le avrebbe violate
comunicando due volte con Daniel Ric-
ciardo in maniera illegale, “codificando”
le parole, in particolare quando il muret-
to gli ha consigliato di «evitare i cordoli in
uscita per risolvere i problemi della mac-
china».
«Alla fine siamo stati più impegnati a con-
trollare le comunicazioni radio degli altri
team – ha sbottato il francese – Credo che
alcuni messaggi fossero cifrati. Quello per
Ricciardo ad esempio era veramente stra-
no. Una volta, okay, ma due o tre volte?
Alla fine ti viene il dubbio su quale fosse
davvero il problema della macchina.
Comunque è la FIA che deve investigare,
non io». Chris Horner si è giustificato
spiegando che si trattava di un problema
alla batteria, peggiorato dallo sballonzola-
mento sui cordoli, ma in McLaren i
sopraccigli sono rimasti alzati.
