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IRCUP

Rally Elba

“Fondamentale”. La risposta di Corrado Fontana a chi gli chiede

quanto sia stato importante il test svolto sei giorni prima nell'en-

troterra imperiese è secca come una fucilata. “Andare avanti e

indietro per tutta una giornata mi ha aiutato a familiarizzae con la

Hyundai e ci ha permesso di affinare al meglio l'abbinamento fra

l'auto e gli pneumatici Pirelli”, chiarisce il comasco appena prima

di godersi la festa elbana dall'attico del podio. Aver vinto lo ha

galvanizzato e non solo perché il risultato mette i suoi avversari

nella corsa al primo posto dell'International Rally Cup nella mai

comoda condizione di doverlo inseguire. A emozionarlo è soprat-

tutto la certezza di aver vinto quella che ai più pareva una scom-

messa azzardata: lasciare una Focus che ormai conosceva alla

perfezione per mettersi ai comandi della vuerrecì coreana. Sen-

tirselo dire gli fa piuttosto piacere e ammette che per lui tutto

sarebbe stato più semplice se avesse scelto di continuare con la

più che collaudata due litri dell'Ovale Blu. “Ma – aggiunge – tutto

sarebbe anche stato assai meno stimolante”. E per continuare a

maneggiare (bene) il volante di una vettura con i numeri appicci-

cati sulle portiere lui ha bisogno di stimoli.

Quella sulle strade della perla tirrenica, per lui non è stata una

passeggiata. E non ci sta ad avallare la tesi per cui a spianargli la

strada siano stati gli errori e/o i problemi che hanno messo fuori

causa molti di quelli che avevano le credenziali giuste per met-

terlo in difficoltà: “'Questa è una gara storica, una gara tosta, una

gara giusta”, afferma deciso. Aggiunge: “Su strade piuttosto

'sporche' come queste, è assai facile sbagliare e difatti ero par-

tito con in testa l'idea di non rischiare più di tanto. Almeno non

alle prime battute”. I tabulati sembrano avallare le sue parole: il

pallino lo ha preso in mano nella terza piesse, quando Felice Re

era già rientrato in albergo, Luca Ambrosoli aveca capito che non

era giornata e Totò Riolo aveva da confrontarsi con i guai ai freni.

Dopo aver lasciato qualche secondo a Rudi Michelini sui dician-

nove chilometri e spiccioli della Buonconsiglio e sui diciassette

chilometri e duecentocinquanta del Volterraio. “Penso – spiega

– che Rudi fosse più disposto di me a prendere dei rischi ed era

partito molto forte”. Passato in testa nella Due Mari, forse non a

caso nella prova più lunga del fine settimana, ha badato essenzial-

mente a fare in modo che all'unico che ancora gli alitava sul collo

non venisse troppa voglia di rivettare il pedale di destra sul pia-

nale della DS3 in versione R5.

Il lucchese ha recepito il messaggio piuttosto in fretta e pur senza

trasformarsi in turista s'è adeguato al ruolo di damigello d'onore:

“Alla vigilia – dice – non pensavo a vincere e solo dopo i primi

tratti cronometrati mi son detto che forse avrei potuto farcela.

Ma non ho impiegato molto a rendermi conto di non potercela

fare. Del resto, il secondo posto mi va benissimo...”. Va bene pure

a Tonino Di Cosimo, terzo con una Focus. Non se la tira, il sici-

liano. Non nasconde la soddisfazione per avercela fatta ad arram-

picarsi sul podio e fa sapere che il suo prossimo obbiettivo è

ridurre il gap nei confronti chi lo ha preceduto questa volta. E

non nasconde il suo apprezzamento per una gara “che è nell'en-

ciclopedia dei rally, che offre delle speciali belle e lunghe e che

permette ancora di correre anche di notte”. Già, oltre ad offrire

scenari da sogno, il Rallye Elba è anche questo.

Terzo al traguardo

Tonino Di Cosimo