![Show Menu](styles/mobile-menu.png)
![Page Background](./../common/page-substrates/page0064.jpg)
64
IRCUP
Rally Elba
“Fondamentale”. La risposta di Corrado Fontana a chi gli chiede
quanto sia stato importante il test svolto sei giorni prima nell'en-
troterra imperiese è secca come una fucilata. “Andare avanti e
indietro per tutta una giornata mi ha aiutato a familiarizzae con la
Hyundai e ci ha permesso di affinare al meglio l'abbinamento fra
l'auto e gli pneumatici Pirelli”, chiarisce il comasco appena prima
di godersi la festa elbana dall'attico del podio. Aver vinto lo ha
galvanizzato e non solo perché il risultato mette i suoi avversari
nella corsa al primo posto dell'International Rally Cup nella mai
comoda condizione di doverlo inseguire. A emozionarlo è soprat-
tutto la certezza di aver vinto quella che ai più pareva una scom-
messa azzardata: lasciare una Focus che ormai conosceva alla
perfezione per mettersi ai comandi della vuerrecì coreana. Sen-
tirselo dire gli fa piuttosto piacere e ammette che per lui tutto
sarebbe stato più semplice se avesse scelto di continuare con la
più che collaudata due litri dell'Ovale Blu. “Ma – aggiunge – tutto
sarebbe anche stato assai meno stimolante”. E per continuare a
maneggiare (bene) il volante di una vettura con i numeri appicci-
cati sulle portiere lui ha bisogno di stimoli.
Quella sulle strade della perla tirrenica, per lui non è stata una
passeggiata. E non ci sta ad avallare la tesi per cui a spianargli la
strada siano stati gli errori e/o i problemi che hanno messo fuori
causa molti di quelli che avevano le credenziali giuste per met-
terlo in difficoltà: “'Questa è una gara storica, una gara tosta, una
gara giusta”, afferma deciso. Aggiunge: “Su strade piuttosto
'sporche' come queste, è assai facile sbagliare e difatti ero par-
tito con in testa l'idea di non rischiare più di tanto. Almeno non
alle prime battute”. I tabulati sembrano avallare le sue parole: il
pallino lo ha preso in mano nella terza piesse, quando Felice Re
era già rientrato in albergo, Luca Ambrosoli aveca capito che non
era giornata e Totò Riolo aveva da confrontarsi con i guai ai freni.
Dopo aver lasciato qualche secondo a Rudi Michelini sui dician-
nove chilometri e spiccioli della Buonconsiglio e sui diciassette
chilometri e duecentocinquanta del Volterraio. “Penso – spiega
– che Rudi fosse più disposto di me a prendere dei rischi ed era
partito molto forte”. Passato in testa nella Due Mari, forse non a
caso nella prova più lunga del fine settimana, ha badato essenzial-
mente a fare in modo che all'unico che ancora gli alitava sul collo
non venisse troppa voglia di rivettare il pedale di destra sul pia-
nale della DS3 in versione R5.
Il lucchese ha recepito il messaggio piuttosto in fretta e pur senza
trasformarsi in turista s'è adeguato al ruolo di damigello d'onore:
“Alla vigilia – dice – non pensavo a vincere e solo dopo i primi
tratti cronometrati mi son detto che forse avrei potuto farcela.
Ma non ho impiegato molto a rendermi conto di non potercela
fare. Del resto, il secondo posto mi va benissimo...”. Va bene pure
a Tonino Di Cosimo, terzo con una Focus. Non se la tira, il sici-
liano. Non nasconde la soddisfazione per avercela fatta ad arram-
picarsi sul podio e fa sapere che il suo prossimo obbiettivo è
ridurre il gap nei confronti chi lo ha preceduto questa volta. E
non nasconde il suo apprezzamento per una gara “che è nell'en-
ciclopedia dei rally, che offre delle speciali belle e lunghe e che
permette ancora di correre anche di notte”. Già, oltre ad offrire
scenari da sogno, il Rallye Elba è anche questo.
Terzo al traguardo
Tonino Di Cosimo