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Marco Cortesi
Porsche veni vidi vici al Nurburgring, nonostante tutto. La nuova
919 Hybrid nella configurazione ad alto carico aerodinamico si è
imposta nella sei ore tedesca in maniera perentoria, cambiando il
volto della stagione pur non avendo agguantato in testa alla clas-
sifica i primi rivali dell'Audi. La vettura, modificata all'avantreno e
soprattutto al retrotreno con un'inedita aerodinamica "soffiata",
ha fatto il bello e il cattivo tempo in qualifica, prima di chiudere
prima e seconda, mettendo Ingolstadt nella situazione di dover va-
lutare attentamente la propria strategia per le ultime gare del-
l'anno. Il cambio di fronte è infatti stato pesante. Se a Spa e a
Silverstone, una strategia ottima e le buone caratteristiche della
R18 erano bastate a competere quasi alla pari, al Ring i rivali non
hanno nemmeno dovuto prendere rischi. Così, nonostante un con-
tatto iniziale che aveva portato via un flick-up anteriore, Mark Web-
ber, Timo Behrnard e Brendon Hartley hanno centrato un successo
di larghe proporzioni. Per l'australiano si è trattato della prima vit-
toria nel WEC, proprio sullo stesso circuito in cui aveva assaporato
il gradino più alto del podio per la prima volta in F.1.