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giapponese
Marco Cortesi
L’appuntamento è con Ronnie-san per il giovedì alla
stazione di Tokyo. Arriva non prima di fare un salto
alla Gioconda, ristorante “spacciatore” di prodotti
gastronomici per gli italiani del luogo, insieme al
maestro Miyagi, al secolo Shinya Ohta, massaggia-
tore che segue da tempo i piloti di casa Nismo. Trat-
tati come una reliquia, pomodori e mozzarella che
saranno la base per il pranzo in pista: caprese. Mo-
tegi non è molto lontano da Tokyo e buona parte
della strada è a una corsia, con un enorme poten-
ziale per la formazione di code (ci saranno 40 chilo-
metri di fila al ritorno verso la capitale giapponese
dopo gara 2). Inoltre, non gode di grandi infrastrut-
ture oltre al complesso stesso della pista. Ronnie,
che oltre ad avere imparato la lingua a menadito ha
in parte assimilato la cultura locale (fortunatamente
non l’attitudine alla guida) è incredibilmente pru-
dente.