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Cena e poi a letto
Pranzo alle 10:30, cena alle 18:30, stile ospedale, poi a letto. I piloti del SuperGT
fanno i bravi, e aiuta l’assenza di particolari attrattive mondane nella zona. La cena
alterna la cucina tradizionale a slanci internazionali a volte un po’ tirati per i capelli,
ma spicca il carattere dell’alimentazione nipponica: poco di tutto. Utilizzare le bac-
chette è bello perché permette di rallentare i ritmi e mangiare poco per volta. Que-
sto principio non si applica per Tsugio Matsuda, che in pochi secondi sbrana tutto
ed è pronto ad andare a riposarsi. Il pilota giapponese, compagno di Quintarelli,
ha avuto alti e bassi ma la velocità, anche nel senso più “automobilistico”, non si
può discutere.
Atleti veri
Quello che sicuramente spicca è il livello di preparazione atletica. Entra in gioco Marco
Staccioli. Imprenditore di successo ormai da decenni, è specializzato nel supporto di
iniziative commerciali tra Italia e Giappone. Marco-san è un ex ciclista arrivato alle so-
glie delle grandi classiche, e offre a Quintarelli e Matsuda tanti consigli: in particolare
per il secondo, si nota che ha pagato qualche chilo perso, che non fa mai male. “Ronnie
potrebbe fare l’Ironman e piazzarsi in alto sin da subito”, dice Staccioli, evidenziando
un cambio di mentalità che viene via via esteso a tutto il resto del paddock. Non si
lascia nulla al caso, e sono finiti sia per motivi tecnici che di professionalità i tempi in
cui i piloti più blasonati o europei, restavano “in proprio”.
Il pasto previsto dal circuito
per i giornalisti della sala stampa
I campioni Kovalainen e Hirate
Andrea Caldarelli
Kobayashi