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formula 1

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Alpine-Mercedes, si attende
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Rally

Rally del Cile – Finale
Rovanperä vince, Neuville vede il titolo

Michele Montesano Trionfando in Cile, Kalle Rovanperä ha ottenuto il quarto successo stagionale nel WRC. Nonostante quest’ann...

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F4 Italia

Montmelò - Gara 3
Prima vittoria di Beeton

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7 Giu [14:14]

CONTROCANTO
Oltre l'incompetenza

Guido Rancati

Non so chi abbia avuto la pensata di far partire i protagonisti del Rally Italia Sardegna ligh, quello riservato ai protagonisti del Campionato Italiano e del Trofeo Terra quindici minuti appena dopo l'ultimo in gara nel rally vero, quello con l'etichetta iridata. In fondo neppure mi interessa saperlo: sia stato chi sia stato, a farlo è stato uno degli “uomini del presidente” e gli altri che affollano la stanza dei bottoni dell'appuntamento sardo hanno approvato un'idea che faceva a pugni con il buonsenso. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: dopo aver vagato fino a notte il venerdì prima di essere informati che non avrebbero disputato l'ultima delle prove speciali, Umberto Scandola e compagni hanno consumato una parte del mattina del sabato in coda nella campagna aspettando che la prova-monstre della gara, quella da quasi sessanta chilometri, tornasse ad essere agibile dopo lo stop reso necessario per liberare la strada bloccata da una Wrc-2.

Sfortuna, dice qualcuno su web. Sempre sul web, qualcuno accusa i federalotti e i loro sottoposti di incompetenza. La dea bendata non c'entra quando si allestisce una doppia gara senza nemmeno tener conto della casistica. E non è questione di competenze più o meno (più che meno) limitate. La madre di tutti problemi sta nella supponenza di chi, da sempre, considera gli attori chiamati ad esibirsi sui palcoscenici tricolori figli di un dio molto minore, gente da accettare alla partenza solo per fare cassa. Senza offrire loro neppure quello che peraltro il regolamento generale prevede: per dire, che il trasporto del carburante al refuelling remoto sia curato dell'azienda alla quale AciSport ha affidato la fornitura esclusiva. Manager e super-manager hanno le loro colpe, non ci piove. Ma non sono i soli: con loro – e per certi versi più ancora di loro – dello sfascio sono responsabili anche i dirigenti delle tre squadre di punta impegnate nella serie verde-bianco-rossa. Potevano opporsi e non lo hanno fatto. Hanno preferito fidarsi delle assicurazioni fornite dal mercante con posto di prestigio nel tempio.