16 Mar [14:16]
Ciocco - Anteprima
Tutti contro Andreucci
Marco Minghetti
Le hanno provate ormai tutte, e quest’anno hanno preso a prestito il libro delle fattucchiere. Per fermare Paolo Andreucci bisognava inventarsi qualcosa, e qualche buontempone nelle segrete stanze romane ha partorito l’idea del secolo: snaturare oltre l’inimmaginabile i derelitti rally nostrani, cancellare quel poco di sapore rimasto, e inaugurare l’epoca del rallysprint elevato all’ennesima potenza.
Un’operazione al ribasso in una specialità che, in altri campionati esteri, vede gare lunghe e toste, con medie che spesso ballano tra i 100 e i 120 km/h. Nel Bel Paese no. Con la “geniale” invenzione di Gara 1 e Gara 2 (operazione studiata a tavolino nell’altro millennio per le gare in pista…), con tappe liofilizzate su 70/80 chilometri di tratti cronometrati, si toglie l’ultima possibilità ai protagonisti del tricolore di immagazzinare quel minimo d’esperienza utile a poter affrontare un’eventuale trasferta in terra estera dove, beati loro, i rally hanno ancora una chiara connotazione.
E così vedremo tappe con prove speciali da 3-5-7 chilometri, lunghezze che in altre parti del globo vengono utilizzate esclusivamente per lo shakedown pre-gara. Poi non meravigliamoci se la scuola italica non produce campioni da esportare nel Mondiale…
Un format così concepito, con il doppio vincitore, non farà altro che togliere quel minimo di appeal che ancora rimaneva perché, al di la di quei pochi appassionati che ancora resistono ai continui cambiamenti regolamentari, figuriamoci che razza di albo d’oro verranno consegnati ai posteri con un vincitore di Gara 1, un probabile diverso vincitore di Gara 2 e un più che possibile terzo vincitore risultante della somma di tempi delle due competizioni. Il classico pasticcio all’italiana. E tutto questo solo per provare a mettere il bastone tra le ruote a colui il quale ha scritto (e riscritto…) le pagine della specialità negli ultimi decenni?
In realtà, come spesso succede nel mondo delle corse, a primeggiare in questo sport rimarrà sempre il pilota più veloce a spostarsi da un punto A ad un punto B, e quindi, a fermare la Peugeot 308 T16 del cinquantenne campione in carica, alla caccia del successo numero 10, potrà essere la Ford Fiesta Rs alimentata a Gpl di Giandomenico Basso o in alternativa la Skoda Fabia di Umberto Scandola. Punto. Certo qualche outsider (Perico, Tempestini, Tassone per citarne qualcuno che sarà in lotta per il Trofeo Asfalto…) potrà esserci, ma a lottare per il triangolino tricolore saranno esclusivamente in tre e, già in Garfagnana questo fine settimana, avremo esattamente il termometro di cosa ci sarà da aspettarsi per il prosieguo della stagione.
Di seguito l’elenco degli iscritti al CIR 2016:
CIR 2016
ANDREUCCI PAOLO
BACCEGA STEFANO
BASSO GIANDOMENICO
CIAVARELLA GABRIELE (CIAVA)
MICHELINI RUDY
PERICO ALESSANDRO
SCANDOLA UMBERTO
TASSONE MICHELE
TEMPESTINI SIMONE
CIR 2 RM
FEDERIGHI CORINNE
FERRAROTTI IVAN
GILARDONI KEVIN
LUGANO MANUEL
MARCHETTI SERGIO
PANZANI LUCA
PISANI GIANANDREA
TESTA GIUSEPPE
CIR JUNIOR
BERNARDI GIORGIO
CALVI BEATRICE
CASELLA ALESSANDRO
GHENO TOBIA
MANFREDI NICOLA
MAZZOCCHI ANDREA
POLLARA MARCO
STRABELLO STEFANO
TESTA GIUSEPPE
VITA MATTIA (VJ)
CIR COSTRUTTORI
FORD
PEUGEOT
SKODA ITALIA
CIR COSTRUTTORI 2 RM 2016
PEUGEOT
RENAULT
TROFEO ITALIANO RALLY ASFALTO
BACCEGA STEFANO
CIAVARELLA GABRIELE (CIAVA)
MICHELINI RUDY
PERICO ALESSANDRO
PRODAN VILIAM
TASSONE MICHELE
TEMPESTINI SIMONE
VINEIS ANDREA