26 Nov [18:15]
Ma il doppio punteggio
non fermerà Andreucci…
Marco Minghetti
Una ne fanno, e cento ne pensano. A Roma e dintorni gli uomini di Aci Sport continuano imperterriti nel vergare regolamenti sempre più difficili da decifrare, anche se, visti sotto la lente di ingrandimento, qualcuno suggerisce siano norme studiate (un parolone…) per dare una mano ad organizzatori sempre bisognosi d’aiuto, e anche per provare a mettere un freno all’imbattibilità del nove volte campione italiano Paolo Andreucci. Ma la bella pensata di dividere gli appuntamenti tricolori in due gare separate con punteggi ridotti (7,5 punti ai vincitori di Gara 1 e Gara 2), sulla carta non pare proprio il modo migliore per frenare il cannibale delle Apuane anzi, potrebbe scatenare l’esatto contrario come suggeriscono alcuni vecchi saggi della specialità.
Sempre molto generoso con i rivali, il campione della Peugeot ha sempre gareggiato senza quella voglia matta alla Loeb o alla Ogier, per fare un esempio di piloti abituati a tirare fino all’ultimo metro dell’ultima gara (e i loro record finiranno per diventare la storia dei rally), a Paolo è sempre stato sufficiente fare il minimo indispensabile per arrivare al titolo, eppoi che facessero festa anche i rivali. Ma ora, con la storia del punteggio doppio, lo si costringerà a tirar fuori quelle energie spesso risparmiate con la possibilità, questa sì davvero concreta, che il tricolore del 2016 possa venir assegnato ancor prima del solito. Gli avversari si preparino, e assieme a loro i ‘ghostwriter’ della federazione per stilare sin d’ora le modifiche del caso per il 2017.
Ancora più avvilente, del resto, il contingentamento dei chilometri previsti per ogni giornata di gara. 75-80 i chilometri di piesse per gli appuntamenti su asfalto e 55-65 per quelli su terra sono di una tristezza infinita a fronte di spese d’iscrizione sempre da primi della classe. Ma il senso di impotenza lo si prova mettendo il naso appena fuori dai nostri confini. Per dire, in questo weekend mentre i nostri baldi giovanotti sono a sfidarsi tra i birilli dell’autodromo di Monza (per avere quel minimo di visibilità negata tutto l’anno, of course…), a qualche centinaio di chilometri di distanza andrà in onda l’ultimo appuntamento del campionato francese: il Rallye du Var.
E d’oltralpe rimbalzano, come sempre, numeri da far impallidire il sempre più esangue movimento nostrano. Tre le giornate di gara previste per 191 iscritti alla manifestazione principale (che ammette ogni tipo di vetture, dalle WRC alle omologazioni scadute…), ai quali si aggiungono i 54 equipaggi al via con le storiche. Ben 245 vetture che potranno darsi battaglia sugli oltre 217 chilometri cronometrati previsti. Invece che accanirsi tra sofismi e bizantinismi di ogni genere, basterebbe solo copiare…