Michele Montesano - XPB Images
Nonostante il WRC sia in pausa, nessuno degli addetti ai lavori si è realmente fermato. Se i team stanno testando le vetture in vista dei prossimi impegni, a cominciare dall’asfalto del Rally di Croazia di fine aprile, i vertici del Mondiale Rally stanno discutendo i regolamenti del prossimo futuro. Al vaglio le penalizzazioni in caso di problemi o guasti della componente ibrida e il nuovo ciclo regolamentare che interesserà le Rally1 a partire dal 2025.
Riviste le penalità per problemi all’ibrido
Sono bastati solamente due Rally per toccare con mano quanto possa essere decisivo il corretto funzionamento del sistema ibrido. In Svezia Ott Tanak si è ritrovato impossibilitato a proseguire perché sulla sua Hyundai si è accesa la spia rossa ad indicare anomalie alla componente elettrica. Nonostante la vettura fosse in grado di marciare, l’estone si è dovuto ritirare rientrando poi in gara il giorno successivo senza più velleità di combattere per la zona punti. La FIA ha pertanto deciso di correre ai ripari riducendo la penalità a 2’, anziché 10’, per ogni tappa non disputata a causa di malfunzionamenti della componente ibrida.
Inoltre, come richiesto dai team, è stata concessa un’ulteriore giornata di test per incrementare lo sviluppo delle Rally1. Infine dal Rally della Croazia faranno il loro esordio gli ‘HEV Refuge Points’ vale a dire le zone poste a fine prova dove i piloti potranno controllare, e nel caso fare assistenza, all’unità ibrida della Compact Dynamics.
Evoluzione e non rivoluzione per le Rally1 del 2025
Nonostante sia appena iniziata l’era ibrida nel WRC, il neo direttore del dipartimento Rally FIA Andrew Wheatley ha già fatto sapere che si sta lavorando sulla prossima generazione di vetture. Infatti l’attuale ciclo regolamentare, che prevede l’utilizzo di carburanti sostenibili e vetture ibride, scadrà nel 2024. La linea tracciata da Wheatley non prevede stravolgimenti per il prossimo futuro, l’obiettivo della FIA è di cercare una stabilità regolamentare per incoraggiare l’ingresso di nuovi costruttori nel WRC. Per questo la nuova generazione sarà basata sulle attuali Rally1, a tal proposito il responsabile del settore Rally FIA si è sbilanciato affermando che l’80% delle componenti resteranno pressoché identiche.
Un grosso punto interrogativo riguarderà l’ibrido. Infatti, secondo quanto stilato inizialmente dal suo predecessore Yves Matton, l’utilizzo della mono-fornitura targata Compact Dynamics è prevista fino al 2024, poi dovrebbe toccare ai singoli costruttori realizzare anche la componente elettrica delle Rally1. Per cambiamenti regolamentari più consistenti bisognerà aspettare ancora, verosimilmente al 2030. La FIA ha quindi intenzione di prendere tempo per cercare di capire quale sarà la direzione che intraprenderà il mondo dell’automotive. A detta di Wheatley l’obiettivo sarà quello di rendere il Motorsport un vero e proprio laboratorio per le nuove tecnologie.