Michele Montesano
Kalle Rovanperä ha riscritto ancora una volta la storia del Mondiale Rally. Conquistando il Rally di Nuova Zelanda, il Flying Finn a 22 anni e un giorno è diventato il campione del mondo più giovane nella storia del WRC, battendo così il primato detenuto da Colin McRae (che vinse nel 1995 a 27 anni e 89 giorni). Un successo meritato quello di Rovanperä che, in coppia con Jonne Halttunen, ha suggellato l’iride con la sesta vittoria stagionale sugli undici rally finora disputati. Un ruolino di marcia impressionante quello tenuto dell’equipaggio del Toyota Gazoo Racing Team WRT, il quale si è mostrato il più veloce e costante nella nuova era delle Rally1 ibride.
Con il titolo del WRC nel mirino, Rovanperä e Halttunen hanno iniziato l’ultima giornata del Rally di Nuova Zelanda mettendo subito in chiaro le loro intenzioni. I finlandesi infatti hanno siglato lo scratch della Whitford Forest-Te Maraunga Waiho, allungando sui diretti rivali capitanati da Sebastien Ogier autore del secondo crono. Più staccato Ott Tänak, l’unico ancora in grado di contendere il titolo al finnico. Il pilota di Hyundai Motorsport ha provato a controbattere siglando il miglior tempo nella Jacks Ridge Haunui, non senza prendersi qualche rischio di troppo. Nella ricognizione veloce della Power Stage l’estone, in fase di atterraggio da un salto, ha controllato in extremis la sua i20N arrivata lunga sull’erba.
È toccato poi al campione uscente Ogier abdicare lo scettro a modo suo conquistando lo scratch della ripetizione di Whitford Forest-Te Maraunga Waiho. Il francese si è calato nel ruolo di scudiero permettendo a Rovanperä di concludere al meglio la sua cavalcata trionfale. Grazie alla vittoria nella Power Stage, il Flying Finn ha così conquistato il suo primo iride concludendo il Rally di Nuova Zelanda con il bottino pieno. Tagliato il traguardo, ad aspettare Rovanperä c’era il papà Harri a suggellare il definitivo passaggio di consegna del testimone. Il primo pensiero del finnico è andato alla sua squadra: “Il più grande ringraziamento va ovviamente al Toyota Gazoo Racing Team WRT che quest’anno ha realizzato un missile: un’auto affidabile e veloce. Anche dopo i rally più difficili hanno sempre creduto in noi, dandoci tutto il loro supporto”.
Grazie al secondo posto di Ogier (nella foto sopra) è maturata anche la quarta doppietta stagionale per Toyota. L’otto volte iridato ha conquistato il suo secondo podio nell’era ibrida, dopo il secondo posto ottenuto al Rally di Montecarlo. Terza piazza per Tänak, ancora una volta attardato dall’affidabilità della Hyundai. Oltre ai problemi alla trasmissione riscontrati sulla i20N, l’estone nella giornata del sabato ha ricevuto anche 15 secondi di penalità per aver utilizzato un’eccessiva ‘spinta’ elettrica, proveniente del sistema ibrido, nel corso della PS1 e della PS7.
Brividi per Thierry Neuville nel corso della Whitford Forest-Te Maraunga Waiho 2. Alle prese con i settaggi del sistema ibrido, il belga è scivolato fuori strada in una destra-sinistra veloce rischiando di restare bloccato in un terrapieno. Neuville fortunatamente è riuscito ad evitare il peggio chiudendo al quarto posto davanti al compagno di squadra Oliver Solberg (nella foto sopra), bravo a sopravvivere alla giornata di ieri quando il motore della sua Hyundai girava a 3 cilindri.
Miglior risultato in carriera per Lorenzo Bertelli (nella foto sopra) che, in coppia con Lorenzo Granai, ha concluso il Rally di Nuova Zelanda al sesto posto di classe e settimo posto assoluto. L’equipaggio italiano, al suo debutto su una Rally1 ibrida, ha così mitigato l’amaro fine settimana di Ford M-Sport. Uscito di strada nella PS5 quando era un lotta per la vittoria, Craig Breen ha concluso in diciannovesima posizione assoluta. È andata decisamente peggio a Gus Greensmith che ha distrutto la sua Puma nella PS10, gli ingenti danni riportati sulla vettura mettono a rischio anche la sua partecipazione nel Rally di Spagna. Costretti al ritiro anche i due piloti Toyota Elfyn Evans e Takamoto Katsuta.
Hayden Paddon e John Kennard (nella foto sopra) hanno conquistato la vittoria nel WRC2 concludendo al sesto posto assoluto il Rally di Nuova Zelanda. Dopo il secondo posto ottenuto nel 2018 in Australia, per il neozelandese ex ufficiale Hyundai Motorsport la gara di casa ha segnato un ritorno fra i grandi del Mondiale Rally. Secondo Kajetan Kajetanowicz che ha così raccolto punti utili per la lotta al titolo. Il podio del WRC2 è stato completato dal 2 volte campione Supercars Shane van Gisbergen. Decisamente veloce sulle strade di casa, il neozelandese è stato una reale minaccia per Kajetanowicz prima di subire una foratura sulla sua Skoda Fabia Rally2.
Domenica 2 ottobre 2022, classifica finale (top 15)
1 - Rovanpera-Halttunen (Toyota GR Yaris Rally1) - 2h48'01"4
2 - Ogier-Veillas (Toyota GR Yaris Rally1) - 34"6
3 - Tanak-Jarveoja (Hyundai i20N Rally1) - 48"5
4 - Neuville-Wydaeghe (Hyundai i20N Rally1) - 1'58"8
5 - Solberg-Edmondson (Hyundai i20N Rally1) - 3'55"3
6 - Paddon-Kennard (Hyundai i20N WRC2) - 10'03"7
7 - Bertelli-Granai (Ford Puma Rally1) - 10'39"0
8 - Kajetanowicz-Szczepaniak (Skoda Fabia WRC2) - 12'36"8
9 - Van Gisbergen-Weston (Skoda Fabia WRC2) - 13'28"8
10 - Bates-McCarthy (Skoda Fabia WRC2) - 16'51"6
11 - Summerfield-Summerfield (Mitsubishi Mirage) - 19'19"7
12 - Kremer-Kremer (Citroen C3 WRC2) - 21'01"8
13 - Bawden-Burborough (Ford Fiesta WRC2) - 22'09"3
14 - Anear-Sarandis (Ford Fiesta WRC2) - 24'28"3
15 - MacKenzie-Goudie (Toyota Yaris AP4) - 24'40"4
Il campionato piloti
1.Rovanpera 237 punti; 2.Tanak 173; 3.Neuville 144; 4.Evans 116; 5.Katsuta 100; 6.Breen 77; 7.Lappi 58; 8.Ogier 55; 9.Sordo 49; 10.Greensmith 36.
Il campionato costruttori
1.Toyota Gazoo 455 punti; 2.Hyundai 374; 3. M-Sport Ford 224.