GT World Challenge

Sprint a Montmelò – Qualifica 2
Niederhauser regala la pole a Porsche

Da Montmelò - Michele Montesano Porta la firma di Patric Niederhauser l’ultima pole della stagione 2024 del Fanatec GT World...

Leggi »
IMSA

Road Atlanta – Gara
Cadillac vince, Cameron e Nasr campioni

Michele Montesano Non poteva esserci gara d’addio migliore per Cadillac e il team Chip Ganassi Racing. Le due entità american...

Leggi »
Super Trofeo Lamborghini

Montmelò – Gara 1
Michelotto-Frassineti ingranano la prima

Da Montmelò - Michele Montesano - Foto Maggi Buona la prima in quel del Montmelò. Chiamati a dividere la Huracán STR Evo2 de...

Leggi »
GT World Challenge

Sprint a Montmelò – Gara 1
Götz-Gounon tra pioggia,
fiamme e una lunga safety car

Da Montmelò - Michele Montesano - Foto Speedy Solamente cinque minuti, questa è stata la durata effettiva della prima gara de...

Leggi »
Super Trofeo Lamborghini

Montmelò – Qualifiche
L’ottava meraviglia di Bonduel

Da Montmelò - Michele Montesano - Foto Maggi Non accenna minimamente a fermarsi Amaury Bonduel. Il belga ha monopolizzato la ...

Leggi »
GT World Challenge

Sprint a Montmelò – Qualifica 1
Kujala piazza la Lamborghini in pole

Da Montmelò - Michele Montesano - Foto Maggi Lamborghini ha ufficialmente aperto l’ultimo atto stagionale del Fanatec GT Worl...

Leggi »
31 Ott [18:33]

Sandern Parn, dall'Estonia con furore

Guido Rancati

Non ha cominciato ieri. Ventitré anni il prossimo febbraio, Sander Parn ha alle spalle qualche stagione di corse nelle quali ha già collezionato ottantadue gettoni di presenza con vetture diverse: con la C2 con la quale aveva debuttato nel mondiale e con un'Impreza, ma soprattutto con la Fiesta R2 che ha usato per vincere il Dmack Trophy e guadagnarsi il passaporto per disputare il prossimo Wrc-2 con una Fiesta R5. Come Ott Tanak – classe 1987 – che continua a battersi, spesso con buon successo, per ritagliarsi un posto al sole e il suo coetaneo Karl Kruuda che ha appena mancato l'obiettivo di imporsi nella seconda serie iridata ma ha comunque vinto il campionato finlandese, il ragazzo è nato e cresciuto in Estonia. Un Paese di quarantacinquemila chilometri quadrati, meno di quanti si avrebbero a sommare l'area di Piemonte e Lombardia, abitato da un milione e trecentomila persone, meno di quante vivono in Liguria. Ma assai ben rappresentato nei rally. Da sedici anni, da quando Markko Martin iniziò a frequentare la serie iridata con una Corolla della Scuderia del Grifone. Ci sapeva fare e lo dimostrò vincendo all'Acropoli, in Finlandia, in Messico, al Tour de France e in Catalunya. Più che abbastanza per diventare un idolo per tanti ragazzi della repubblica baltica, per dar loro la voglia di provare a seguirne le tracce. Insomma: per fare da traino a uno sport che fino ad allora non aveva prodotto grandi campioni. Dopo di lui è stato Urmo Aava a dimostrare che anche in una nazione non grande, senza un costruttore d'auto nazionale e troppo poco abitata per essere un mercato appetibile, possono nascere piloti bravi. Non ha vinto granché, il lungo di Tallin, e tuttavia ha dato un seguito al movimento. Ha fatto il necessario per far sì che sulle strade dei rally mondiali continuassero a vedersi le bandiere a strisce orizzontali azzurre-nere-bianche. Quelle che ora sventolano per Parn, per Tanak, per Kruda...