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WEC
GARA A SHANGHAI
Filippo Zanier
6-1, gioco, partita, incontro. È così, con
numeri tennistici, che l'Audi ha regolato la
Toyota in questa stagione del World Endu-
rance Championship. Una prestazione
degna del miglior Novak Djokovic che ha
prima permesso alla Casa degli anelli di
rendere la lotta per il titolo piloti un affare
in famiglia e poi di portare la corona a
Ingolstadt con una gara di anticipo, ren-
dendo di fatto un'inutile passerella la 6 Ore
del Bahrain che si terrà a Sakhir il 30
novembre. Stando ai numeri, insomma, si
tratta di un cappotto vero e proprio per la
Toyota, che sembra ancora più grave se si
considera che l'unica “vittoria” ottenuta è
arrivata nella gara farsa del Fuji. Se al
costruttore giapponese si può concedere
un'attenuante, è quella di essere riuscito
nella seconda parte della stagione a insidia-
re l’Audi almeno sul piano prestazionale,
soprattutto in qualifica. Nel complesso,
però, le coupé tedesche si sono rivelate
sempre più veloci e costanti, così come gli
uomini di Wolfgang Ullrich sono apparsi
superiori dal punto di vista strategico. In
casa Audi tutto ha funzionato alla perfezio-
ne: la scelta di accettare qualche svantaggio
dal punto di vista dei consumi per imple-
mentare il nuovo fondo "soffiato" dagli sca-
richi si è rivelata giusta, garantendo le per-
formance extra che soprattutto nella prima
parte della stagione hanno permesso alle
R18 di annichilire la concorrenza in gara, e
il sistema ibrido a quattro ruote motrici si
è confermato un vantaggio importante dal
punto di vista dello sfruttamento delle
gomme rispetto alle Toyota, più in difficol-
tà perché scaricavano tutta la potenza,
anche quella regalata dalle batterie, sugli
pneumatici posteriori.
1...,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67 69,70,71,72,73,74,75,76,77,78,...86
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