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FORMULA 1
KAMUI KOBAYASHI
Massimo Costa
Poteva la F.1 stare senza un samurai ancora a
lungo? Evidentemente no. Ed ecco che,
secondo le ultime indiscrezioni, Kamui Koba-
yashi è pronto a tornare nel circus. Gli tocche-
rà un team di terza fascia, la Caterham, lui che
era abituato a regalare exploit con una squa-
dra come la Sauber, di centro alto schiera-
mento. Ma tant’è, non sempre si può preten-
dere il meglio. Kobayashi nel 2013 non se l’era
comunque passata male nel ruolo di pilota
ufficiale Ferrari nel Gran Turismo, precisa-
mente nel campionato WEC. Una esperienza
nuova per lui, ma in tutte le interviste che rila-
sciava il ragazzo cresciuto a pane e Toyota non
riusciva a non pensare mai alla F.1 definen-
dola come l’obiettivo primario. Ora che sem-
bra esserci riuscito, andiamo a rileggere la
carriera di questo pilota che ha sempre atti-
rato molte simpatie. Kobayashi è cresciuto
automobilisticamente in Italia, con la Prema,
che era legata al programma giovani della
Toyota. Kamui ha vinto un titolo europeo e
tricolore della Renault 2.0 nel 2005, poi è pas-
sato nella F.3 europea con la francese ASM
(poi divenuta ART) dove però, non ha mai
brillato. In due stagioni, soltanto una vittoria.
Il suo cammino è comunque proseguito in
GP2 con Dams nel 2008, vincendo il titolo del
mini campionato asiatico, e 2009. Sono arri-
vati anche i primi test con la Toyota F.1 e alla
fine del 2009 la grande opportunità di debut-
tare nel mondiale nelle ultime due gare rim-
piazzando l’infortunato Timo Glock. “Koba”
ha subito stupito tutti per la grinta e nel 2010
si è guadagnato il posto in Sauber. Col team
svizzero è rimasto per ben tre stagioni alter-
nando grandi gare ad altre in cui si eclissava
o commetteva errori pacchiani. Proprio sul
finire del campionato 2013, il miglior risulta-
to della carriera: il terzo posto a Suzuka,
davanti al suo pubblico. Dopo poche settima-
ne, però, Kobayashi è rimasto a piedi man-
dando in depressione tutti i fans del motor-
sport nipponico. Si è addirittura organizzata
una colletta per potergli permettere di recu-
perare quel budget necessario per tornare in
F.1. Ora, non si sa bene quanto possa essere
vero, ma alcuni raccontano che sono stati
racimolati sei milioni di euro, altri dicono tre.
Leggenda? Fatto sta che Kobayashi ha potuto
portare soldi al team Caterham, magari attra-
verso sponsor recuperati cammin facendo. Lo
capiremo presto osservando i marchi che
appariranno sulla tuta. Intanto, la F.1 ritrova
un personaggio simpatico, un combattente
nato, che ci era mancato nel 2013.
RIECCO IL SAMU
Il mondiale dovrebbe ritrovare Kobayashi, che voci di paddock
danno per certo alla Caterham. Il giapponese aveva corso
per tre stagioni con la Sauber, ma era rimasto a piedi alla fine
del 2012 trovando poi spazio nel WEC come pilota ufficiale Ferrari
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