Italiaracing.net Magazine - page 35

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capogiro per mettere in campo nuove
motorizzazioni (pardon “power unit”),
quando si sa benissimo che nel Circus
solo tre-quattro team sono in grado di
coprire i costi per disputare tutta la sta-
gione e sviluppare la monoposto? Ha sen-
so parlare di riduzione e contenimento
dei costi, quando poi si fa di tutto per farli
lievitare? Probabilmente no e non ci vor-
rebbe neppure una laurea alla Bocconi
per comprenderlo, ma le dinamiche che
regolano certe decisioni sfuggono alla
comprensione dei comuni mortali e ricor-
dano tante “non scelte” che caratterizza-
no la vita politico-sociale del nostro Pae-
se, dove ci si ostina a mettere in cantiere
opere pubbliche di dubbia utilità, ma che
soprattutto in questo periodo non possia-
mo permetterci, o si acquistano velivoli
per la difesa, che la stessa nazione fabbri-
cante giudica inaffidabili.
Lo ripetiamo, ci troviamo di fronte a cambi
epocali che nessuno, tranne pochi eletti
comprendono, col rischio di rompere il gio-
cattolo, ma tant’è, bisogna andare avanti,
costi quello che costi. Ci sono poi un paio
di aspetti che non riteniamo secondari, ma
che qualcuno ha bellamente trascurato:
quello del rumore, di cui abbiamo già par-
lato, e quello della componente estetica.
Alzi la mano chi giudica esteticamente
accattivanti le vetture della nuova genera-
zione. Quasi mai, in oltre 60 anni di vita
della F.1, si erano viste monoposto tanto
brutte tutte insieme, tanto sgraziate e poco
coinvolgenti a parte qualche monoposto
negli anni Settanta. Raramente sono stati
partoriti progetti tanto discutibili, che han-
no nella nuova Caterham il massimo esem-
pio di mostruosità motoristica. Tutto que-
sto in un mondo dove la comunicazione,
dove l’immagine e dove l’apparire hanno
un peso determinante. E cosa ti fanno i legi-
slatori, per rilanciare uno sport-spettacolo
che negli ultimi anni ha segnato il passo, in
quanto a spettacolarità e numero di appas-
sionati coinvolti? Modificano le regole,
complicano maledettamente la tecnica,
fanno schizzare in alto i costi e rendono
inguardabili le macchine. Non c’è che dire,
se volevano imprimere un elettroshock alla
Formula 1 ci sono riusciti alla perfezione.
Per sapere di quale portata, dovremo atten-
dere i prossimi mesi. L’unico dato certo,
anche per Mr. E, in quest’orgia di cambia-
menti, è l’incertezza sul risultato finale.
Attenzione però, l’incertezza non sarà lega-
ta al livellamento in alto delle forze in cam-
po, quando all’affidabilità delle nuove For-
mula 1 che, stando all’esito dei primi test,
potrebbero incappare in seri problemi di
affidabilità, concludere le gare al rallenta-
tore o finire anzitempo i Gran Premi, per
mancanza di carburante. Proprio quello
che ci voleva per rilanciare la categoria regi-
na dell’automobilismo mondiale.
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