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ALLA
RICERCA
DELLA
DEPORTANZA
PERDUTA
Anche se a prima vista la Brawn GP 001 potreb-
be sembrare una vettura semplice, la monopo-
sto che ha vinto il mondiale 2009 è tutt’altro che
banale. Ogni particolare è studiato con grande atten-
zione, per minimizzare la perdita di deportanza, che sulle
monoposto del 2009 e di 45/50% inferiore, rispetto alle macchine del 2008. La Brawn
GP presenta numerose raffinatezze aerodinamiche, a partire dal musetto, il più basso e
piatto del lotto. Per aumentare la deportanza nella parte superiore vengono applicate due
piccole bavette di forma triangolare, che indirizzano il flusso verso le fiancate e aumentano
la spinta verso il basso. Lo stesso discorso vale per le fiancate: osservando la parte bassa
del telaio, sotto la scritta Virgin, si nota una parete verticale (in nero), che collega la scocca
col fondo piatto, ai lati della quale troviamo un deviatore di flusso che non si era mai visto
in F.1 e che viene utilizzato sulla GP 001 per incanalare un maggior quantitativo d’aria
verso il fondo piatto. Nella parte alta del telaio, infine, si può notare come la ricerca della
deportanza passa anche dall’insolita forma delle appendici triangolari utilizzate dalla
Brawn come supporto degli specchietti retrovisori.
L’IMPORTANZA
DEL BUCO
Quando, nel 2008, la FIA decide di dimezzare il carico aerodinamico delle monoposto,
non tralascia nessuna appendice aerodinamica per raggiungere lo scopo. L’ala anteriore
viene stravolta, quella posteriore innalzata da 800mma 950mm, ma notevolmente avan-
zata e ristretta e spariscono buona parte dei deviatori di flusso, dei camini e dei boomerang
laterali che fino allo scorso anno costellavano le fiancate delle vetture. Per ridurre la depor-
tanza la scure del legislatore non trascura neppure il profilo estrattore posteriore: negli
intenti della Federazione le nuove regole dovrebbero dar vita ad un elemento eguale
per tutte le vetture e decisamente semplificato, col canale centrale e quelli laterali allineati
alla stessa altezza. Come spesso accade però, quando si varano nuove norme, il fronte dei
progettisti si divide in due: da un lato si schierano i legalisti, coloro che rispettano alla
lettera lo spirito del regolamento, sul fronte opposto i soliti furbi che vanno alla caccia dei
“buchi” regolamentari, per trarne vantaggi prestazionali spesso determinanti. E’ il caso del-
la Brawn BGP001, che interpreta in maniera molto personale le norme 2009, sfruttando
le lacune di un regolamento che presta il fianco a diverse interpretazioni nella zona a cavallo
della struttura deformabile posteriore. Una zona franca di 150 mm in tutto, che viene uti-
lizzata per creare un canale centrale più elevato e dunque in grado di sviluppare una mag-
giore deportanza. Questa è però solo la punta dell’iceberg: il vero segreto della prestazioni
della Brawn BGP001 è più nascosto e rappresentato da un ampio “buco” (
disegno a sini-
stra
), ricavato tra il piano di riferimento e quello posizionato a filo delle fiancate. Un’aper-
tura che consente di estrarre unmaggior quantitativo d’aria dal fondo vettura e di espellerla
a grande velocità attraverso il diffusore a “V”, incrementando in maniera significativa la
deportanza del mezzo. Risultato: mentre le altre monoposto si scompongono in entrata e
in uscita dalle curve, le Brawn viaggiano come su due binari e nelle prime sette gare del
campionato 2009 accumulano un vantaggio irrecuperabile per gli avversari.
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