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MONDIALE RALLY
GERMANIA
Non s'é invece riposato Thierry Neuville. E non s'è neppu-
re divertito, non almeno fino a quando ha avuto fra le mani
il volante di quella Hyundai che alla vigilia aveva stropic-
ciato per bene volando fra le fresche frasche. Il piacere, per
lui, è iniziato a bocce ferme. Quando, dopo i complimenti
e le pacche sulle spalle, ha iniziato a realizzare di avercela
finalmente fatta a ottenere la tessera del club piuttosto
esclusivo che ammette solo chi ha vinto almeno un appun-
tamento della serie iridata. Insomma, di aver compiuto
un'impresa. Di essersi ritagliato un posto nella storia dei
rally firmando il primo successo mondiale del costruttore
coreano. Alla nona uscita sul palcoscenico più prestigioso
della i20 che Michel Nandan e i suoi hanno trasformato in
una vera vuerrecì. Non (ancora) la più bella del reame, la
Polo resta la referenza malgrado il fine settimana orribile
dei due piloti di punta della squadra, ma già in grado di
tenere dietro le Fiesta e di giocarsela almeno alla pari con
le DS3.
Capelli scomposti e occhiali da vista formato gigante, il
ventiseienne di Sankt Vith, paesone belga dove la lingua
ufficiale è il tedesco, prova a nascondere l'emozione. Ma
non è facile e gli occhi lo tradiscono spesso. Anche quan-
do offre a taccuini e microfoni un'analisi molto lucida del-
l'esaltante fine settimana che s'è regalato e ha regalato alle
legioni di belgi che l'hanno seguito e incitato: “La mossa
vincente è stata continuare amettere pressione a chi ci pre-
cedeva”, sintetizza dopo aver reso onore alla gente che ha
fatto gli straordinari per metterlo in condizioni di essere al
via. “Quello che hanno fatto è straordinario”, dice. “Il pri-
mo posto è frutto dell'impegno di tutti: mai come questa
volta si può dire che tutti abbiamo dato ilmassimo per otte-
nerlo”, aggiunge. E' proprio così: il gran lavoro dei mecca-
nici non sarebbe servito a granché, se lui avesse abbassa-
to le braccia prima di riavere fra le mani una vettura com-
pletamente a posto e se non ci avesse messo molto di suo
nell'inseguire Kris Meeke. E tutto sarebbe stato inutile se
chi dirige il team non lo avesse lasciato libero di seguire il
suo istinto quando, a tre prove della fine, era a otto secon-
di e quattro dal nordirlandese.
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 24 AGOSTO 2014
1. Neuville-Gilsoul (Hyundai i20 Wrc) in 3.07’20”2
2. Sordo-Marti (Hyundai i20 Wrc) a 40”7
3. Mikkelsen-Floene (VW Polo Wrc) a 58”0
4. Evans-Barritt (Ford Fiesta RS Wrc) a 1’03”6
5. Hirvonen-Lehtinen (Ford Fiesta RS Wrc) a 1’10”5
6. Ostberg-Andersson (Citroen DS3 Wrc) a 1’22”7
7. Prokop-Tomanek (Ford Fiesta RS Wrc) a 4’52”8
8. Kuipers-Buysmans (Ford Fiesta RS Wrc) a 9’18”1
9. Tidemand-Axelsson (Ford Fiesta R5) a 11’35”4
10. Tanak-Molder (Ford Fiesta R5) a 11’37”2
Il campionato
Piloti: 1.Ogier 187; 2.Latvala 143; 3.Mikkelsen 110; 4.Ostberg 74; 5.Neuville e Hir-
vonen 73; 7.Evans 57; 8.Meeke 54; 9.Prokop 37; 10.Solberg 26.
Costruttori: 1. Volkswagen 305; 2. Citroen 138; 3. Hyundai 131; 4 M-Sport 128; 5.Vol-
kswagen II 109; 6. Jipocar 42; 7. RK M-Sport 21; 8.Hyundai N 12.
Le facce della gioia Hyundai:
sotto, Gilsoul e Neuville;
sopra, Ernst Kopp e Michel Nandan