23 Gen [17:11]
CONTROCANTO
di Guido Rancati
“Questo è il Rally di Valence, il rally estivo di Valence...”. Il Montecarlo numero 75 non è ancora iniziato e Mikko Hirvonen fa sapere di non gradire per niente il new look del più celebre e celebrato appuntamento della serie iridata. Fior di Latte non è l’unico a non apprezzare la decisione degli organizzatori monegaschi di proporre un percorso del tutto diverso rispetto al recente passato. Viste nelle ricognizioni, le speciali nell’Ardeche e nella Drome non sono piaciute neppure a Marcus Gronholm: “Una gara da asfaltisti”, taglia corto il lungagnone. Neppure il giudizio di Sébastien Loeb è del tutto positivo. L’alsaziano fa sapere che alcuni tratti gli sono parsi decisamente piacevoli, divertenti. Ma osserva anche che, sull’asfalto, andar via di marce lunghe e con il pedale dell’acceleratore rivettato sul pianale non è come farlo sulla terra, dove il margine per metterci una pezza è comunque maggiore. “Ci fosse tanta neve – aggiunge – sarebbe tutto diverso...”.
Di neve sulle strade, invece, non ce n’è neppure un po’. E le previsioni meteo non ne annunciano per tutto il fine settimana. Il clima, poi, è decisamente dolce: magari i britannici incaricati di realizzare e montare i filmati esagerano ad andare in giro in maglietta, ma le giacche a vento super-imbottite proprio non servono. Quello che servirebbe, caso mai, è un presidio adeguato dei commissari e dei gendarmi per tenere a bada moltitudini di appassionati. Ma, al solito, quelli dell’Automobile Club Monaco sono stati un po’ leggeri. E lo shakedown viene stoppato quando ancora qualche big non l’ha effettuato. Per questioni di sicurezza, ça va sens dire. Se uno più uno fa ancora due, tanto valeva mantenere la base della gara nel Principato e ripropore le solite prove fra i monti e le valli a ridosso della Costa Azzurra. Se il buongiorno si vede dal mattino...
Il Monte inizia e la possibilità che la piesse di Saint Jean en Royans e quella della Cime du Mas – le due in programma giovedì sera – saltino, è concreta. Radio-rally parla di auto parcheggiate un po’ dappertutto e di dieci, forse ventimila spettatori ai bordi della carreggiata. Dalla stanza dei bottoni rassicurano che la situazione è sotto controllo, ma, fra gli addetti ai lavori, non sono in tanti a crederci. Invece è davvero così: la prima tappa si svolge regolarmene e così pure le altre due. Anche se di gente, sulle prove, ce n’è davvero tanta: cinquantamila – dice la polizia – solo al Burzet. Ma ben distruibuita dall’inizio alla fine. Piloti e copiloti confermano: non ci sono i soliti, pericolosi assembramenti all’inizio e alla fine. “È normale”, fanno notare i luogotenenti di Michel Boeri. Spiegano: “Da queste parti, ci sono infinità di accessi e il pubblico non è portato ad ammassarsi come succede sulle Alpi Marittime”.
I dubbi della vigilia si sciolgono, le critiche si stemperano. A cose fatte, anche l’interminabile trasferimento per affrontare la kermesse finale sul porto di Monaco appare meno insensato di quanto era lecito supporre. Merito di un regolamento intelligente che ha obbligato protagonisti e comparse ad affrontare il “miniGP” con gomme da neve. Loeb e gli altri hanno dato spettacolo e i decimila e passa appostati dietro al guard-rail hanno apprezzato. L’esame, insomma, è stato superato. Anche se la triste Valence non ha neppure un briciolo dello charme di Montecarlo.
di Guido Rancati
Nella foto Jan Kopecky in azione con la Skoda Fabia nella Superspeciale di Montecarlo (Photo4)