Michele Montesano
Clamorosa marcia indietro da parte della FIA e del WRC. In virtù di una riduzione dei costi, a partire dalla prossima stagione le Rally1 che prenderanno parte al mondiale non saranno più dotate del sistema ibrido realizzato dalla Compact Dynamics. Tale decisione è maturata dopo approfondite analisi, per poi venire presentata nel World Motor Sport Council tenutosi quest’oggi. Tuttavia, per la conferma definitiva, bisognerà attendere la ratifica dei nuovi regolamenti per la stagione 2025 che avverrà il prossimo giugno.
Introdotte nel 2022, le Rally1 si sono rivelate ben presto troppo costose e poco attraenti per i costruttori. Una dimostrazione lampante è l’avvio di questa stagione con la classe regina del WRC che, sia nel Rally di Montecarlo che in Svezia, ha contato meno di dieci vetture al via. Toyota, Hyundai e Ford M-Sport non bastano per un campionato di caratura mondiale. Così, per cercare di mettere una pezza, si è deciso di prendere una drastica decisione levando l’ibrido dalle attuali Rally1.
Non solo, le vetture subiranno anche una riduzione della potenza, tramite la flangia del turbo, e avranno una veste aerodinamica semplificata. L’obiettivo è quello di ridurre le performance delle Rally1 per poterle equiparare, già nel 2025, con le Rally2 +. Infatti, stando sempre al nuovo regolamento, le vetture che attualmente competono nel WRC2, tramite un apposito kit, potranno correre alla pari con le più potenti Rally1.
Nello specifico i costruttori potranno realizzare un pacchetto aerodinamico più spinto per le Rally2 che, inoltre, verranno dotate di un turbo maggiore, un cambio al volante e uno scarico ad hoc. L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile il divario prestazionale tra le due categorie e, di conseguenza, attirare più Case per la lotta assoluta.
Il Consiglio ha inoltre posto le basi per il nuovo regolamento che, con ogni probabilità, entrerà in vigore a partire dal 2026. Alla base resteranno sempre le Rally1 con telaio tubolare permettendo, così, alle Case di poter adattare la carrozzeria dei vari modelli in commercio, come già fatto da M-Sport con la Ford Puma, senza inficiare su peso e dimensioni. Meccanica e motore deriveranno invece dalle attuali Rally2 con una potenza massima di 330 CV. Tali vetture non potranno sforare un costo di 400.000 Euro.
Per cercare di ridurre i costi, le Case potranno schierare solamente tre vetture ciascuna seguite da un numero limitato di meccanici al fine di abbattere i costi della logistica. Infine il WRC lascia aperte le porte anche all’elettrico proseguendo con lo studio di fattibilità per equiparare le vetture a zero emissioni con quelle spinte da carburante sintetico.