Michele Montesano
Fumata bianca. Il Consiglio Mondiale FIA, riunitosi quest’oggi in Ruanda, ha approvato il nuovo regolamento tecnico delle vetture che prenderanno parte al Mondiale Rally a partire dal 2027. Tale quadro normativo, che è stato denominato WRC27, avrà il compito di risollevare le sorti di una categoria che sta vivendo un periodo di forte crisi. Anche in virtù di questa situazione si è deciso di ridurre drasticamente i costi e allungare il ciclo di vita delle future vetture.
La FIA, assieme ai costruttori attualmente impegnati nel WRC, ha innanzitutto voluto dare maggior stabilità al nuovo regolamento WRC27 fissando a dieci anni il ciclo vita. Anche in virtù dello scarso interesse mostrato nei confronti delle Rally1 ibride, si è deciso di optare per una maggior stabilità. Tale scelta, inoltre, consentirà alle Case automobilistiche interessate di poter ammortizzare i costi su un periodo decisamente più ampio garantendo, inoltre, un possibile ritorno economico.
A tal proposito, essendo le future vetture meccanicamente simili alle attuali Rally2, il costo di ciascuna auto non potrà superare i 345.000 Euro. In pratica, le future WRC costeranno meno della metà rispetto le Rally1 ibride. Per ridurre ulteriormente i costi si agirà anche sulla limitazione del personale presente in gara, entreranno in gioco i ‘remote garage’ con tecnici e ingegneri collegati in tempo reale nelle sedi di ciascun team. Di conseguenza si cercherà di contenere anche i costi della logistica sfruttando, ove possibile, le strutture già esistenti in loco.
Passando all’aspetto puramente tecnico, così come avvenuto per le attuali Rally1, tutte le vetture disporranno della stessa cellula di sicurezza. Oltre a permettere una drastica riduzione dei costi, tale soluzione consentirà alle Case di poter adattare sulla struttura spaceframe qualsiasi tipo di carrozzeria. Ogni costruttore, in base anche alla sua gamma stradale, potrà quindi scegliere se correre con una berlina, una hatchback o anche un SUV, quest’ultimo caso è quello che ha già attuato Ford M-Sport con la sua Puma.
Oltre che nell’aspetto, ci sarà una maggior flessibilità anche per quanto riguarda i motori. Ogni costruttore avrà a disposizione tre opzioni: i propulsori a combustione interna alimentati da carburanti sostenibili, powertrain ibridi o, infine, motori esclusivamente elettrici. L’obiettivo è quello di intercettare l’evoluzione del mercato automobilistico consentendo alle Case di poter evolvere il proprio prodotto nell’arco dei dieci anni di ciclo regolamentare.
Inizialmente si opterà per l’uso dei propulsori endotermici alimentati da bio-carburanti garantendo, così, il giusto impatto green della categoria. Poi, gradualmente, si passerà alla soluzione ibrida fino ad arrivare al puro elettrico. Spetterà poi alla FIA gestire al meglio queste fasi di transizione, sia per garantire il giusto equilibrio tra le vetture che il mantenimento dei costi.
Il nuovo regolamento apre anche un altro scenario, vale a dire una possibile sinergia tra il WRC e il Mondiale RallyCross. Stando alle nuove normative, costruttori e squadre interessate potranno partecipare a entrambi i campionati utilizzando propulsori diversi, in modo da soddisfare le esigenze tecniche di ciascuna serie.