26 Apr [9:11]
PUNTASPILLI
E non sanno neppure copiare…
A chi, fra i tanti gratificati da uno scranno nella sottocommissione rally, sia venuta l’idea di introdurre anche nel Bel Paese le qualifiche per stabilire l’ordine di partenza nelle gare su terra, non è dato sapere. Forse a uno dei due esperti messi a supportare gli altri membri del gruppo, forse al rappresentante dei piloti. Sia come sia, al prossimo Rally dell’Adriatico – primo incrocio stagionale fra chi frequenta la maggiore serie tricolore e chi insegue il Trofeo Rally Terra – lo shakedown non sarà fine a sé stesso. Un bene, certo: i migliori non saranno più penalizzati dalla posizione di partenza e tutti avranno da darci dentro fin da subito. In teoria. In pratica, nella prima delle due tappe, due prove da ripetere due volte per un totale di appena quaranta chilometri, i protagonisti più in vista seguiteranno a gestirsi in modo da non aprire le danze il giorno dopo. Già, perché nessuno dei federalotti ha pensato di inserire nelle regole del gioco la clausola per cui protagonisti e comprimari debbano affrontare la seconda tappa, sei prove per ottantun chilometri, in ordine inverso rispetto alla classifica. E allora è fin facile immaginare che tutto continuerà come prima, con i pretendenti alla vittoria a prendersela comoda il primo giorno. E’ triste constatarlo, però la realtà è che i dirigenti imposti da Angelo Sticchi Damiani non sanno neppure copiare dal mondiale.
g. r.