Michele Montesano
Il WRC è approdato in Sudamerica per affrontare il Rally del Cile. Gli sterrati che si snodano attorno a Concepción saranno l’ultima occasione per Toyota di ricucire lo strappo sulla Hyundai che, reduce dalla tripletta ottenuta nel Rally dell’Acropoli, ha sempre più in pugno il titolo mondiale. Ugualmente Thierry Neuville, dopo aver blindato il campionato in Grecia, affronterà il Rally del Cile con l’obiettivo di conquistare il suo primo iride nel WRC.
A tre appuntamenti al termine del campionato, per la prima volta da quando è approdata nel Mondiale Rally, Hyundai è in testa a entrambe le classifiche iridate. La squadra coreana può contare su un margine di 35 punti sulla Toyota, mentre Neuville ha un vantaggio 34 punti sul compagno di squadra Ott Tänak e ben 39 su Sebastien Ogier. Proprio l’estone della Hyundai è sicuramente tra i piloti da tenere d’occhio. Tänak ha infatti vinto le uniche due edizioni del Rally del Cile: nel 2019, al volante della Toyota Yaris WRC+, e lo scorso anno con la Ford Puma Rally1. Assente dalla Finlandia, in Cile tornerà in azione anche Esapekka Lappi sulla terza i20N.
Toyota tenterà l’assalto finale con i suoi due campioni del mondo. Infatti, oltre a Ogier, sugli sterrati di Concepción ci sarà anche Kalle Rovanpera. A supportare la causa ci sarà Elfyn Evans, alla caccia di un buon risultato per cercare la riconferma in vista della prossima stagione. Mentre Takamoto Katsuta è stato messo momentaneamente in panchina per lasciar spazio alla giovane promessa Sami Pajari (nella foto sopra), grande protagonista nella sua prima presa di contatto con la Toyota Yaris Rally1 in Finlandia.
Ford M-Sport tornerà a schierare il tridente composto da Adrien Fourmaux, Gregoire Munster e il veloce lettone Mārtinš Sesks. Quest’ultimo, così come avvenuto nella sua prima apparizione nel Rally di Polonia, anche in Cile guiderà una Puma Rally1 priva del sistema ibrido (nella foto sotto).
Siglando il riferimento nello Shakedown di Conuco Lappi ha ufficialmente aperto il Rally del Cile. Il finlandese della Hyundai ha siglato il riferimento, dei 6,79 km cronometrati, nel secondo passaggio fermando le lancette del cronometro in 3’18”2. Staccato di oltre due secondi, alle sue spalle troviamo Sesks che è riuscito a scalare la classifica nel suo terzo e ultimo tentativo. A chiudere il podio, per soli quattro decimi nei confronti del lettone della Ford, ci ha pensato Pajari.
Dopo aver siglato il riferimento nel primo passaggio, Rovanpera non è riuscito a migliorarsi chiudendo lo Shakedown quarto davanti alla Hyundai di Tanak. Sesto crono per Evans (nella foto sotto) che ha messo alle sue spalle il leader di campionato Neuville e la Ford di Munster. Più attardato Ogier. Decimo assoluto, l’otto volte iridato WRC ha concluso lo Shakedown anche alle spalle di Nikolay Gryazin leader tra le Rally2. Solamente sedicesimo Fourmaux che ha sfruttato la giornata odierna per provare le due mescole degli pneumatici Pirelli.
Rispetto alla scorsa edizione, il Rally del Cile si articolerà su un percorso quasi immutato. Composto da 16 Prove Speciali, per un totale di 306,76 km cronometrati, la prova sudamericana si presenta con un fondo sterrato veloce e tecnico simile a quelli della Nuova Zelanda e del Galles. Le ostilità prenderanno il via con la tappa di venerdì che prevede 112,76 km cronometrati con le speciali di Pulperia, Rere e San Rosedo ripetute due volte.
Con i suoi 139,20 km cronometrati, sabato sarà la giornata più massacrante dell’intero Rally del Cile. La tappa sarà composta dai due passaggi di Pelun, Lota e la Maria Las Cruces, quest’ultima la PS più lunga del fine settimana. Benché caratterizzata da solo quattro speciali per un totale di 54,80 km cronometrati, l’ultima tappa sarà ugualmente impegnativa con i due passaggi di Laraquete e di Bio Bio. Visto il fondo liscio e soffice, Pirelli ha deliberato le Scorpion Soft quale mescola principale. Le Hard saranno invece più indicate nelle speciali lunghe, oltre che nei secondi passaggi quando il manto stradale si presenterà più rovinato e insidioso.
Giovedì 26 settembre 2024, shakedown (top 15)
1 - Lappi-Ferm (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 3'18"2
2 - Sesks-Francis (Ford Puma Rally1) - M Sport - 3'20"4
3 - Pajari-Malkonen (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 3'20"8
4 - Rovanpera-Halttunen (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 3'22"1
5 - Tanak-Jarveoja (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 3'24"0
6 - Evans-Martin (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 3'26"3
7 - Neuville-Wydaeghe (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 3'28"9
8 - Munster-Louka (Ford Puma Rally1) - M Sport - 3'32"0
9 - Gryazin-Aleksandrov (Citroen C3 WRC2) - DG Sport - 3'37"2
10 - Ogier-Landais (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 3'37"6
11 - Solans-Sanjuan (Toyota GR Yaris WRC2) - Solans - 3'38"1
12 - Zaldivar-Der Ohannesian (Skoda Fabia WRC2) - Zaldivar - 3'42"2
13 - Martinez-Alvarez (Skoda Fabia WRC2) - Martinez - 3'43"6
14 - Rossel-Barral (Citroen C3 WRC2) - DG Sport - 3'43"9
15- Rosselot-Brizio (Citroen C3 WRC2) - Rosselot - 3'48"9