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BMW svela la M2 Racing: la porta
d’ingresso per il mondo delle corse GT

Michele Montesano A margine dell’apertura della stagione 2025 del DTM, sul tracciato di Oschersleben, BMW Motorsport ha pres...

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Rally delle Canarie – Finale
Rovanperä vince e si rilancia

Michele Montesano Dominando il Rally delle Isole Canarie, quarta prova stagione del WRC, Kalle Rovanperä ha finalmente inte...

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Oschersleben – Gara 2
Güven primo successo di strategia

Michele Montesano Fine settimana delle prime volte per il DTM. Trionfando nella seconda gara di Oschersleben, Ayhancan Güve...

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Oschersleben – Qualifica 2
Gounon conquista la sua prima pole

Michele Montesano Jules Gounon è il volto nuovo del DTM. Dopo aver debuttato lo scorso anno, in occasione dell’ultimo appunt...

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Rally delle Canarie – 2° giorno finale
Rovanperä vede la vittoria, Pajari out

Michele Montesano Barra dritta e vento in poppa. Kalle Rovanperä ha proseguito imperterrito a dettare legge nel Rally delle...

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Oschersleben – Gara 1
Auer batte Pepper e rompe il digiuno

Michele Montesano Porta la firma di Lucas Auer il primo appuntamento stagionale del DTM. Sul circuito di Oschersleben, l’au...

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29 Nov [15:13]

SAFARI CLASSIC – 7° GIORNO
La pioggia aiuta Duncan

Piove nella Rift Valley, ma non sulla Mustang di Ian Duncan e Amaar Siatch (nella foto). Le nuvole inseguono i due kenioti senza riuscire a raggiungerli e allo stop serale a Nayvasha sono soprattutto loro a sorridere. “In Africa è così...”, fa l’eroe locale davanti a una classifica nella quale il suo vantaggio su Bjorn Waldegard è salito a quasi dodici minuti. Per l’acqua che poco o tanto ha modificato il fondo, ma anche, soprattutto, per errore di Iqbal Sagoo, lo statunitense che divide con lo svedese l’abitacolo della Porsche 911. “Nel primo dei tre settori della giornata abbiamo sbagliato strada”, osserva il vecchio leone svedese e l’equivoco ci è costato sui sei minuti...”. Non se la prende, sa che nel continente nero può capitare. E spiega che anche il cambio d’assetto deciso nella giornata di riposo ha contribuito a rallentarli: “Strada facendo siamo tornati al set-up dei giorni scorsi e adesso pare che vada meglio”, commenta serafico.

Gerad Marcy incassa un altro successo parziale e non sa bene fino a che punto gioirne: mettere tutti dietro è sempre una bella iniziezione di fiducia, ma il belga non può fare a meno di confrontarsi con i rimpianti per le troppe forature subite nelle fasi iniziali della “passeggiata” fra Kenya e Tanzania. Lui e Stéphane Prevot – affascinato dal percorso e dallo spirito di questo rally – sono risaliti al quinto posto e ora hanno Geoff Bell, quarto con una Datsun, nel mirino. Però le loro speranze di vincere sono ormai ridotte a un lumicino. Come quelle di Steve Perrez e Staffan Parmander, terzi, e come quelle dei tanti che hanno dovuto pagare pegno ai masai per non restare imprigionati in qualche guado: erano in molti ad aver sottovalutato l’effetto dell’acquazzone e gli abitanti locali hanno dato una mano a tutti, ma prima hanno spinto chi offriva di più. Proprio come succedeva una volta, quando anche i big dovevano distribuire mance per non passare ore a mollo...

Mzungo Mzeee