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CERE
Massimo Costa
Il primo elemento da sottolineare dellaMercedes 2014 è l’assenza di Ross Brawn.
L’uomo che aveva vinto il titolo mondiale 2009 con la squadra che portava il pro-
prio nome, ereditata dalla Honda per una sterlina, subito dopo l’iride aveva aper-
to le porte della sede di Brackley alla Mercedes. Un grande affare dal punto di
vista economico. Entrata in F.1 nel 2010 con Michael Schumacher e Nico
Rosberg, la Casa di Stoccarda in questi quattro anni non ha raccolto più di tanto.
E soltanto nel 2013 ha cambiato ritmo ottenendo il secondo posto nel campionato
costruttori e tre dei quattro successi (uno nel 2012) finora conquistati dal suo
rientro nel mondiale. Ora tocca alla W05, che ha un compito non facile: deve far
meglio del secondo posto firmato lo scorso novembre. Facile a dirsi… Toto Wolff
ha in mano una patata piuttosto bollente così come Paddy Lowe, direttore tec-
nico, l’uomo che di fatto ha preso il posto di Brawn. A Lewis Hamilton e Nico
Rosberg non resterà che comportarsi come lo scorso anno. L’arrivo dell’inglese
ha motivato non poco il biondo tedesco e spesso le prestazioni dei due compagni
di squadra sono state vicine e al vertice. Hamilton ha sofferto i suoi soliti alti e
bassi, Rosberg ogni tanto si è assentato. Serve certamente maggiore continuità
anche da parte dei piloti, due cavalli di razza che possono puntare senza ombra
di dubbio a ottenere risultati da numeri uno. La Mercedes ha investito tanto nel
progetto F.1 e in tempi di crisi come quelli in cui viviamo non sono mancate le
critiche in Germania per i soldi “gettati” nelle corse. Ecco che la nuova sfida tec-
nologica, letta come possibile applicazione alle vetture stradali, sembra essere la
carta da giocare per Wolff, Lowe e compagnia.
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