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FORMULA 1
MERCEDES
Il "naso" della W05 appare allargato e
basso, anche se non scende a sfiorare
l'alettone anteriore come avviene inve-
ce, per esempio, sulla Ferrari F14 T. La
soluzioneMercedes lascia più spazio tra
il musetto e i supporti dell'ala, una scel-
ta che permette alla monoposto tedesca
di sfruttare meglio il sottoscocca scava-
to con lo scalino già visto su Ferrari,
Force India e Sauber: verso di esso,
infatti, arriva così un maggiore flusso di
aria, indirizzato poi da deviatori provvi-
sti di evidenti soffiature. La sospensione
push-rod presenta bracci leggermente
inclinati che favoriscono il passaggio dei
flussi al di sotto. Interessanti comunque
le soluzioni scelte: nella parte superiore
il braccetto dello sterzo si attacca al
braccio più avanzato del triangolo supe-
riore a formare un vero e proprio profilo
alare, mentre il triangolo inferiore ha i
due lati particolarmente ravvicinati e
uniti da un ponte centrale, a tutto van-
taggio dell'aerodinamica. Stupisce la
dimensione davvero ridotta delle prese
d'aria, soprattutto se confrontata a
quanto visto sulle altre vetture a motore
Mercedes, cioè McLaren e Williams.
Evidentemente poter guidare lo svilup-
po della Power Unit con un potere di
indirizzo molto diverso da quello dei
team "clienti" ha fatto la differenza per
il team di Brackley, che sembra aver
raggiunto risultati di integrazione deci-
samente superiori a tutto vantaggio del-
la resistenza all'avanzamento. La
dimensione contenuta delle prese d'aria
ha permesso di scavare profondamente
le pance che stupiscono per compattez-
za anche nella zona delle fiancate: il
"marciapiede" rimane vistoso anche
all'altezza del centro-vettura, sottoline-
ando l'ottimo lavoro fatto dagli uomini
Mercedes nella collocazione di tutti i
sistemi ausiliari necessari al funziona-
mento del V6. Meno trascendentale il
retrotreno, dove si fanno notare una
zona "Coca Cola" molto stretta, l'onni-
presente sospensione pull-rod e l'ala
con doppio supporto centrale, con lo
scarico piazzato nel mezzo. Manca nelle
immagini di presentazione il monkey
seat, ma c'è da giurare che sarà aggiunto
presto alla vettura che scenderà in pista.
Sembra nel complesso grande il lavoro
eseguito dalla Mercedes per contenere
al massimo il drag generato dallamono-
posto, una necessità inderogabile in una
F.1 2014 che sarà dominata dalla que-
stione consumi.
Filippo Zanier
LA TECNICA
PRESE D’ARIA RIDOTTE
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