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Testi, foto e disegni
Paolo D’Alessio
Nel 2012 Sebastian Vettel porta a tre il
numero di titoli mondiali vinti. Un record
assoluto: mai nessun pilota nella storia del-
la F.1 aveva fattomeglio di lui a soli 25 anni,
un risultato che colloca il tedeschino di
Heppenheim in un posto di rilievo nel pal-
mares della categoria reginadell’automobi-
lismo sportivo. Meglio di lui in passato ave-
vano fatto solo Michael Schumacher, Juan
Manuel Fangio e AlainProst, mentre il soli-
to Vettel, con la corona del 2012, condivide
la quarta piazza dei piloti più titolati di tutti
i tempi, con gente del calibro di Niki Lauda,
Nelson Piquet, Jackie Stewart o Jack Bra-
bham. Nomi pesanti, gente che ha fatto la
storia della F.1 e che Vettel, considerando
la sua giovane età e una classe indiscutibile,
potrebbe scavalcare e insidiare addirittura
quel primato dei sette allori iridati, detenu-
to da Michael Schumacher. Statistiche a
parte, per la seconda volta in carriera, nel
2012Vettel vince ilmondiale sul filodi lana,
e per la seconda volta supera d’un soffio il
suo rivale storico Fernando Alonso, in virtù
delle sue innate capacità di guida,ma anche
grazie ad una Red Bull che, per il quarto
anno di fila, si è rivela la migliore macchina
del lotto. Con una variante però: a differen-
za di quanto era accaduto nel biennio
2010/2011 le prestazioni fornite dalla crea-
tura di Adrian Newey sono meno impres-
sionanti, meno annichilenti per la concor-
renza. La RB8, dopo un avvio di campiona-
to tutt’altro che brillante, si impone solo
dopo il debutto a Valencia di una versione
“B” dell modello 2012, rivisto nelle sospen-
sioni e nell’aerodinamica posteriore. Una
macchina che, parafrasandounnoto slogan
dello sponsor “bibitaro”, nella seconda par-
te del campionato ha letteralmente messo
le ali ai piedi a Vettel. Cosa che invece non
è accaduta in casa Ferrari.
